Addio a Marco Gardenghi, una vita per i colleghi e per il sindacato. Il cordoglio dell'Ast

Fra i massimi esperti in Italia di contratti di lavoro giornalistico e di previdenza, più volte componente della Giunta esecutiva della Fnsi, è stato membro del Cdr del Resto del Carlino, presidente dell'Associazione stampa Emilia-Romagna, consigliere nazionale e fiduciario regionale dell'Inpgi. Di recente era stato eletto presidente regionale dell'Ungp.

Addio a Marco Gardenghi. Classe 1954, giornalista da sempre in prima linea nel nostro sindacato, è morto dopo una lunga malattia a Ferrara. Lascia la moglie Vita e la figlia Elisabetta.

Marco ha sempre lavorato al Resto del Carlino, prima nella sede centrale del quotidiano, a Bologna, poi a Ferrara, la sua città, dove è rimasto fino alla pensione. Si è occupato di politica, di musica - era appassionato di jazz - e di sport, rugby soprattutto.

La sua passione era però il sindacato al quale ha dedicato la vita. Tra i massimi esperti in Italia di tutti i contratti giornalistici e di previdenza, è stato membro del Comitato di redazione del Carlino, presidente dell'Associazione stampa Emilia-Romagna e più volte componente della Giunta esecutiva della Federazione nazionale della stampa. In Fnsi è stato anche a lungo responsabile del Dipartimento emittenza radiotelevisiva locale.

Ha ricoperto il ruolo di Consigliere nazionale dell'Inpgi ed è stato fiduciario per l'istituto in Emilia-Romagna. Di recente era stato eletto presidente regionale dei giornalisti pensionati ed era membro del direttivo nazionale sempre dell'Ungp. Inoltre, si è occupato dell'organizzazione di numerosi congressi nazionali della Fnsi, da Chianciano Terme a Levico, fino a Riccione.

Negli anni ha seguito importanti vertenze sindacali nei gruppi editoriali di tutta Italia, e anche all'estero, come in Francia a France Soir, dove si distingueva per la preparazione e la caparbietà. Ha sempre messo il sindacato davanti a tutto, sacrificandosi e togliendo tempo alla propria vita privata: prima venivano le esigenze dei colleghi, la loro tutela e la loro difesa, poi il resto.

«Marco era una colonna dell'Associazione per la quale si è sempre impegnato quotidianamente», ricorda l'Aser, che nel giorno dei funerali sospenderà in segno di lutto ogni attività. Anche il direttivo dell'Assostampa sarà a Ferrara per l'ultimo saluto.

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Il Presidente Sandro Bennucci e tutti gli organismi dirigenti dell'Associazione Stampa Toscana si stringono alla famiglia, al Gruppo Nazionale pensionati e all'Associazione Stampa dell'Emilia Romagna per la grave perdita di un collega, indubbiamente protagonista sia del coordinamento dei CdR della Poligrafici Editoriale (ora Editoriale Nazionale) sia delle vertenze portate avanti con la Fnsi.

Accadeva non raramente che le idee di Marco Gardenghi non fossero in linea con quelle dell'Ast, tuttavia avremmo fortemente voluto continuare a discutere per ore con lui, come è avvenuto per decenni.

Caro Marco, ci mancherai tanto.