Assemblea AST: stop ai bavagli, anche economici. Protesta unitaria (Fnsi, Ordine, Ussi) se la Fiorentina “selezionerà” l'ingresso dei cronisti al Viola Park

Un quadro segnato dall’ “impoverimento dell’informazione toscana, non solo dal punto di vista economico ma anche sotto il profilo dei diritti dei giornalisti e dei cittadini”, ma con una crescita di adesioni e di iniziative dell’Associazione Stampa Toscana, il sindacato unitario dei giornalisti, come emerge dalla relazione del presidente, Sandro Bennucci, che ha tenuto l'assemblea annuale nella Scuola Marescialli e Brigadieri dell’Arma dei Carabinieri di Firenze, gentilmente concessa dal comandante, generale Pietro Oresta.

La relazione di Bennucci è stata approvata all’unanimità, così come il bilancio consuntivo 2022 e quello preventivo 2023. All’Assemblea hanno partecipato la Segretaria generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Alessandra Costante, il Presidente della Fnsi Vittorio Di Trapani, il segretario aggiunto della Fnsi Matteo Naccari, il Direttore generale della Fnsi Tommaso Daquanno, il Presidente nazionale dell’Ordine dei Giornalisti Carlo Bartoli e quello dell’Ordine della Toscana Giampaolo Marchini, il Presidente nazionale dell’Ussi Gianfranco Coppola. 

Quindi il Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, l’Assessora del Comune di Firenze Sara Funaro, il viceprefetto Eugenio Di Agosta, il Presidente vicario del Tribunale di Firenze Antonio Pezzuti, il Presidente dell'Ordine degli avvocati Sergio Paparo, Simona Bandino capo ufficio stampa di Confindustria Toscana, tutti ospiti - come i giornalisti – del Comandante della Scuola, Generale Pietro Oresta.

Nella relazione all’Assemblea, presieduta da Franco Morabito, Presidente dell’Ussi Toscana, Bennucci ha ricordato come, “in momento di forte crisi dell’editoria, il sindacato toscano cresca nei numeri e nella capacità d’iniziativa soprattutto a sostegno delle vertenze di quotidiani, uffici stampa e testate on line colpite da una crisi senza precedenti se segnata da un ricorso sfrenato al precariato e, contemporaneamente, a raffiche di prepensionamenti che costringono i colleghi a turni insostenibili con il risultato di un generale impoverimento dell’informazione in Toscana”.

 L’impegno dell’Ast, anche e soprattutto in questa situazione, è “di non lasciare indietro nessun giornalista”. Non solo per quanto riguarda gli aspetti economici ma anche per la dignità del lavoro giornalistico: “Spero che sia stata una voce dal sen fuggita quella del Presidente della Fiorentina Rocco Commisso, che ha fatto balenare la possibilità che solo i giornalisti graditi possano entrare al Viola Park durante il ritiro della squadra. Se così non fosse - ha aggiunto – l’Ast è pronta, con gli altri Enti di categoria, ad invitare a disertare ogni appuntamento al quale non sia ammessa tutta la stampa professionale”. Iniziativa alla quale Alessandra Costante ha assicurato il sostegno della Fnsi. 

Proprio la Segretaria generale ha sottolineato che ostacolare il lavoro dei giornalisti è solo uno dei “bavagli” che si tenta di mettere all’informazione ed “il peggiore dei quali è il precariato” che rappresenta anche il vero nodo contrattuale: “Gli editori sfuggono il confronto che noi vogliamo, soprattutto per includere nel contratto i collaboratori tra cui i co.co.co., unica fattispecie del genere nel mondo occidentale”. 

Anche il Presidente della Fnsi, Vittorio Di Trapani, si è soffermato sul “sottoproletariato del giornalismo, che rischia ogni giorno il ricatto economico nonostante le spalle robuste di tanti giovani colleghi che non si fanno intimidire”. 

Forti perplessità sono state espresse da tutti gli intervenuti sulla nuova ondata di prepensionamenti appena finanziati dal Governo: “E’ uno strumento vecchio e inutile”, ha detto Costante riferendosi all’aumento del numero di giornalisti pensionati che spinge a ripensare e valorizzare, guardando avanti, il ruolo dell’Ungp nel sindacato. Il nodo dell’accesso alla professione è stato infine al centro dell’intervento del Presidente nazionale dell’Ordine, Carlo Bartoli che si è pronunciato a favore del canale universitario e che si è soffermato anche sulla necessità della continenza nei resoconti giornalistici: “Certo – ha detto – una pratica che non viene seguita da esponenti istituzionali che, solo ieri, hanno definito ‘schifezza’ il lavoro dei giornalisti”.

 

RELAZIONE DEL PRESIDENTE

 Gentili ospiti, care colleghe, cari colleghi,

 grazie per la Vostra presenza, ma anche grazie, in maniera particolare, e di cuore, all'Arma dei carabinieri e al generale Pietro Oresta, comandante di questa straordinaria Scuola, capace di forgiare Marescialli e Brigadieri fondamentali per la sicurezza del Paese e punto di riferimento per chi, come noi, racconta quotidianamente la cronaca del territorio. Ed è proprio dal territorio, ossia dalle dieci province, che l'informazione toscana trae la sua linfa vitale con attenzione puntuale e alta professionalità. Che l'Associazione Stampa Toscana ha difeso e difende, giorno dopo giorno, nonostante il rischio di un impoverimento progressivo che non solo mortifica i precari, ormai diventati "braccianti dell'editoria", ma tocca anche, e pesantemente, le buste paga di chi ha un contratto articolo 1. Situazione che limita, e lo sottolineo con forza, il diritto dei cittadini ad essere informati tempestivamente e compiutamente.

 Agli editori, i nostri datori di lavoro, che non si sono mai mostrati imprenditori lungimiranti, interessa soprattutto ridurre i costi. Hanno appreso la notizia che il governo ha stanziato altri 20 milioni di euro per i prepensionamenti, strumento che da 40 anni permette loro di sistemare i bilanci. Si stanno affrettando a certificare stati di crisi ampiamente annunciati. Per riorganizzare e rilanciare le loro testate in che modo? 

 Sono molto preoccupato, non lo nascondo, dagli esperimenti che vengono portati avanti sull'intelligenza artificiale. Con tutto il rispetto, qui non si tratta di assemblare un motore o fare calcoli di precisione. La notizia non è mai la stessa. In quali mani andiamo a mettere un bene insostituibile come l'informazione, capace anche di determinare la tenuta democratica del Paese?

 La crisi che attanaglia il settore non ha effetti solo economici, i più importanti - certo - per i colleghi e per la loro professionalità. La crisi ha infatti posto le basi per un processo di impoverimento generale dell’informazione toscana, che ha visto un prepotente sviluppo fino ai primi anni Duemila per poi ripiegarsi su sé stessa, con una rapidità forse anche maggiore di quanto accaduto altrove. Basta, a questo proposito, osservare la diffusione delle copie cartacee dei quattro tra quotidiani e dorsi locali che si pubblicano in Toscana. Ma è un impoverimento che riguarda anche le esperienze meno tradizionali del giornalismo e della produzione editoriale, a cominciare dagli uffici stampa degli enti locali, dall’emittenza alle copie digitali per finire all’on-line. 

 C’è l'impoverimento dei colleghi contrattualizzati, c'è l’impoverimento dei collaboratori che subiscono continui tagli al pagamento delle prestazioni, c'è l’impoverimento conseguente delle redazioni e della loro capacità effettiva di essere lo specchio del territorio. E non manca l’impoverimento della stessa cultura d’impresa da parte di editori talvolta improvvisati. Tutto questo, come accennato, col risultato che si impoverisce il diritto dei cittadini all’informazione e quindi si impoverisce la democrazia.

 ISCRITTI E CONGRESSO - Il sindacato - l'Associazione Stampa Toscana, in stretto collegamento con la Fnsi della cui maggioranza è parte integrante - è impegnato in varie vertenze a difesa dei colleghi. La sua parola d'ordine è non lasciare indietro nessuno. L'obiettivo, lo affermo con una punta d'orgoglio, è stato centrato. Lo vediamo dalle iscrizioni, ossia dalla fiducia che i colleghi ripongono in noi. 

 Al Congresso di Riccione (Febbraio 2023) Ast è stata fra le poche associazioni regionali di stampa che hanno registrato una crescita: 108 iscritti in più dei 4 anni precedenti. E oggi posso dare un'altra buona notizia alla nostra segretaria generale, Alessandra Costante, e al presidente, Vittorio Di Trapani: abbiamo altre decine di iscrizioni, registrate negli ultimi mesi. Sempre al netto dei cancellati, dei morosi, dei deceduti. E si tratta di adesioni vere: noi non abbiamo mai fatto sanatorie pre o post elettorali. Il risultato delle urne, sia per i delegati al Congresso, sia per gli organismi dirigenti dell'Associazione, è stato sorprendente anche per noi: una sola lista, la nostra, Giornalisti Toscani, ha portato al voto, come certificato dalla commissione elettorale presieduta da Franco Morabito, oltre il 70% degli aventi diritto in un momento in cui i votanti sono in netto calo non solo nelle consultazioni di categoria, ma anche, e lo sottolineo con preoccupazione, dove si decidono la guida dei comuni, delle regioni, del Paese. 

 A Riccione, la folta rappresentanza Toscana (per la prima volta con 17 delegati) ha dato un sostegno decisivo alla maggioranza di Controcorrente che ha portato, come detto, all'elezione di Alessandra Costante alla segreteria e a quella di Vittorio Di Trapani alla presidenza. Abbiamo confermato la nostra presenza in giunta, con Paola Fichera, ottenendo anche ben sei consiglieri nazionali: la stessa Fichera, quindi Walter Fortini, Maria Adele De Francisci, Giulio Corsi e il sottoscritto, per i professionali.  Franco Vannini per i collaboratori. 

 Abbiamo, e ne siamo orgogliosi, uno Statuto assai rigoroso che impedisce a chi fa parte del nostro Direttivo di ricoprire altri incarichi negli organismi di categoria, e perfino nel governo della stessa Federazione della Stampa: per cui la chiamata in giunta ha costretto Paola Fichera a dimettersi da vicepresidente Ast e dal Direttivo, dove era stata eletta con un numero assai rilevante di voti. Al suo posto è subentrato, primo dei non eletti, un collega, Giacomo D'Onofrio di Grosseto, non appartenente alla lista Giornalisti Toscani, votato nelle righe bianche della scheda, ma già ben integrato in un organismo che - altro motivo d'orgoglio - continua, da otto anni, ad assumere le sue determinazioni all'unanimità.  

 LA GRANDE FUGA - Il precariato dilagante, sul quale non ha avuto effetti nemmeno la legge sull'equo compenso, è il ventre molle della professione: i 5 euro ad articolo oppure, i 2 e mezzo a notizia non devono più esistere. Così come raccontiamo le battaglie contro il caporalato in agricoltura e, talvolta, nell'edilizia, stiamo lottando per poter raccontare un giornalismo non più sfruttato. I giornalisti, come tutti i lavoratori, devono avere un contratto di riferimento. Ripeto: stop al precariato e a contratti diciamo "creati con fantasia", che si riscontrano talvolta anche nella pubblica amministrazione. 

 Questo partendo dal presupposto che la notizia, per i cittadini, non può essere gratuita. Anche il diritto d'autore rivendicato ai colossi del web può essere un passo avanti. L'augurio è che la riforma dell'Ordine, per la quale incoraggio Carlo Bartoli ad andare avanti senza se e senza ma, possa dare una spinta al rilancio professionale della categoria. Occorre un ricambio generazionale qualificato, con una laurea specifica. Il nostro glorioso "abusivato" è fuori tempo. E l'arrivo di forze fresche è necessario perchè vedete, oltre ai cosiddetti "braccianti", ci sono colleghi, nelle redazioni, che non ce la fanno più. Non riescono a lavorare 12-14 ore giorno confezionando qualche decina di pagine, con la busta paga falcidiata dalla cassa integrazione che è soprattutto "solidarietà" verso gli editori. 

 Non è possibile, per fare un esempio di vita reale, uscire di casa la mattina alle 8, a San Casciano Val di Pesa, per andare a dirigere una redazione a Pistoia, e tornare a San Casciano quando è ormai il giorno dopo: ossia a mezzanotte passata, guadagnando meno di 10 anni fa. Che esistenza è? Che professione facciamo? Ecco perchè, sia a La Nazione che a "Il Tirreno", si sta assistendo alla "grande fuga": colleghi di 62 anni sono scappati, o stanno scappando addirittura prima che scatti di nuovo la 416, la legge sui prepensionamenti. Accettano di stare in cassa integrazione a zero ore, pur di non sottostare a carichi di lavoro diventati insopportabili.

 Il sindacato raccomanda ai comitati di redazione di coinvolgerlo quando si tratta di fare accordi con le Aziende, le quali partono con l’obiettivo di chiuderli sempre al ribasso. Fnsi e Ast sono prontissimi a dare una mano, a intervenire concretamente: come stiamo facendo con il Tirreno, dove l'Azienda ha addirittura sbagliato procedura, chiedendo ai giornalisti di frugarsi di nuovo in tasca per far pari con i soldi che l'Inps ha negato per una pratica amministrativa evidentemente non conforme. E' stata aperta la redazione di Firenze, fra contrasti anche interni. Ma è una realtà che esiste. I colleghi che ci lavorano hanno diritto ad essere tutelati. E noi continueremo ad essere al loro fianco. Così come saremo insieme ai colleghi dell'Agenzia Dire, impegnati in un durissimo braccio di ferro con l'Azienda. Abbiamo seguito la vicenda del Corriere dell'Umbria, che ha riaperto alcune redazioni dopo il passaggio di proprietà. E vigileremo anche laddove occorre ribadire il rispetto delle regole: mi riferisco ai colleghi del "Corriere Fiorentino", diventati parte integrante del "Corriere della Sera" dopo la fusione per incorporazione. Il problema? Il nuovo statuto del Comitato di redazione che, nella prima stesura, non salvaguardava la rappresentanza dei dorsi, ossia delle redazioni sparse in tutt'Italia. Ast ha condiviso la decisione della Fnsi di accogliere le proposte in deroga al contratto, ma con "indicazioni" precise, proprio perchè tutti possano avere una rappresentanza con voto e "voce".

 Abbiamo difeso i colleghi "espulsi" da L'Unità e continueremo a sostenerli, in ogni sede. Lavoriamo per i giornalisti di Firenze Smart, inseriti in un'Azienda dove è prevalente la presenza di dipendenti metalmeccanici, con le loro prerogative. Noi pretendiamo solo che venga adeguatamente considerato, anche in quel contesto, il lavoro di chi deve fare informazione. E stiamo portando avanti le istanze dei giornalisti che lavorano nella Fondazione Sistema Toscana, fondazione in house con la Regione Toscana: non scendo nei dettagli per un motivo di opportunità e per rispetto del presidente Eugenio Giani, che proprio per domani, 7 luglio, ha fissato un incontro con noi. Ci siamo rivolti a lui dopo una trattativa rimasta impaludata per oltre 7 mesi. Mi limito a dire che chiederemo, dopo risposte mai arrivate, solo il giusto riconoscimento, per colleghi che hanno diritto al giusto inquadramento e al contratto di riferimento.

 GIORNALISTI MINACCIATI - In Russia hanno picchiato e verniciato di verde la valorosa collega erede di Anna Politkovskaja. In Sardegna, due giorni fa, hanno spaccato la faccia a un cronista della Rai. La Toscana, fortunatamente, ha visto migliorare la sua posizione nell'Osservatorio del Ministero dell'Interno che si occupa di giornalisti aggrediti, minacciati e insultati. Siamo passati dal preoccupante terzo posto del periodo della pandemia, assediati soprattutto dai no vax, a un sesto posto che non è ancora quello che merita una terra dove la convivenza civile ha radici robuste e profonde. Ringrazio naturalmente la magistratura, lo stesso Ministero dell'Interno, la Prefettura di Firenze e le forze dell'Ordine: Carabinieri e Digos in maniera particolare, per i pronti interventi e la tutela ricevuta ogni volta che abbiamo dovuto denunciare.

 Intanto dobbiamo registrare con sollievo la sentenza che ha condannato il tifoso accusato del grave episodio, dopo la partita Empoli-Fiorentina, ai danni della collega Greta Beccaglia. Il giudice accolse Fnsi, Ast e Ordine dei Giornalisti, anche della Toscana, come parti civili: riconoscendo una provvisionale di 10mila euro. Ovviamente non esultiamo per i soldi (che non abbiamo ancora visto perchè c'è un ricorso in appello), ma per il principio riconosciuto: siamo titolati a intervenire in difesa dei nostri iscritti. 

 E siamo fiduciosi anche in un'altra sentenza, che non dovrebbe essere lontana: il 20 ottobre ci sarà l'udienza, nel Tribunale di Livorno, per la denuncia del collega Francesco Selvi nei confronti di Beppe Grillo. Francesco tentò d'intervistarlo e si ritrovò in fondo a una scala dolorante. In entrambi i casi, cioè nel processo per Greta Beccaglia e in quello per Francesco Selvi, Sindacato e Ordine sono stati assistiti dall'avvocato Giulio Vasaturo, che ringrazio davvero per l'impeccabile impegno professionale.

 NERA E GIUDIZIARIA - La stretta alla diffusione delle intercettazioni approvata dal governo Meloni pone un ulteriore bavaglio alla libertà di stampa. Notizie di pubblico interesse rischiano di essere oscurate. Il diritto dei cittadini ad essere informati è in pericolo.

È l'allarme lanciato dal Consiglio nazionale della Fnsi, riunito a Roma martedì 4 luglio 2023, i cui lavori si sono aperti con un flash mob per denunciare il rischio che il giro di vite sulla pubblicazione delle intercettazioni si trasformi in un ulteriore bavaglio all'informazione, facendo calare il buio sulla democrazia.

 A Firenze, la cronaca nera e la cronaca giudiziaria scontano i già denunciati problemi connessi all'ormai nota introduzione della Cartabia: fonti primarie come le Forze dell'ordine, praticamente bloccate nell'attesa di un via libera della Procura, scarne comunicazioni affidate a brevi note veicolate via chat, ritardi nella comunicazione - spesso figli del farraginoso iter dell'autorizzazione - che a volte danneggiano non solo la stampa, ma anche la stessa amministrazione della vita pubblica. 

 Nel caso della piccola Kata, tanto per fare un esempio, i cronisti si sono messi in moto dopo aver appreso dai social delle ricerche di scomparsa.

A tutto questo si aggiunge anche l'incredibile situazione in cui versa da mesi il principale "polo" giudiziario toscano, quello di Firenze. Solo ieri il Csm, spaccandosi, ha eletto il nuovo Procuratore Capo nella persona del dottor Filippo Spiezia al quale vanno gli auguri di buon lavoro del sindacato dei giornalisti. Manca ancora la figura del Procuratore Generale che ci auguriamo possa arrivare al più presto.

 FIORENTINA - Dedico un capitolo a parte alle vicende che ci hanno visto in prima linea al fianco dei giornalisti sportivi. Prima di tutto voglio però ringraziare il Comune di Firenze, il sindaco Nardella in prima persona, e la stessa Fiorentina, per aver accolto l'invito dell'Associazione Stampa Toscana e del gruppo toscano giornalisti sportivi-Ussi, di dedicare al caro Alessandro Rialti, che ci manca ormai da tre anni, la tribuna stampa dello stadio Franchi. Inciso: mi auguro che anche la Ferrari, il comune di Scarperia e la direzione dell'Autodromo del Mugello accolgano la proposta di dedicare la sala stampa a Riccardo Benvenuti, che lì ha lavorato per tanti anni, offrendo un grande contributo di conoscenza. 

 Torno alla Fiorentina: mi auguro, a nome di tutti, che le parole "dal sen fuggite" (mettiamola in poesia) al presidente Rocco Commisso a fine stagione, cioè voler vietare ai cronisti "sgraditi" l'accesso del Viola Park, quindi anche in occasione del prossimo ritiro della squadra, siano state solo dettate dalla delusione sportiva del momento, dopo due finali perse. Il ritiro pre campionato è un momento fondamentale, una specie di Capodanno del calcio, e impedire ai giornalisti di raccontarlo equivale a vietare il diritto di cronaca. E perfino a minare la credibilità di coloro che risulterebbero ammessi. Inaccettabile. 

 Il Gruppo toscano giornalisti sportivi, d'intesa con Ast, ha già interessato l'Ussi nazionale, il presidente Gianfranco Coppola, che ringrazio per la sua presenza, e anche Figc e Lega. L'Ordine della Toscana si è mosso per capire se davvero c'erano state - come detto da Commisso nella stessa conferenza stampa - pressioni su editori o direttori per allontanare opinionisti "non graditi”, raccogliendo dai diretti interessati la conferma dell’impegno a far valere sempre le loro prerogative di fronte ad ogni pressione esterna. 

 L'abbiamo detto e ripetuto: ci appelliamo all'articolo 21 della Costituzione per fare il nostro lavoro. Se qualcuno sbaglia, esiste la possibilità di ricorrere al Collegio dei probiviri del sindacato, al Consiglio di disciplina dell'Ordine e, ovviamente, alla magistratura. Chi fa cronaca non può trovare porte chiuse, in nessuna situazione. Ripeto: mi auguro che il problema non si ponga. Che la nostra sia una preoccupazione eccessiva. Tuttavia, in caso di situazione estrema - e lo dico dopo essermi confrontato con Fnsi, Ordine nazionale e Toscano e Ussi - chiederemo ai colleghi un gesto di solidarietà: non si entra dove non possono entrare tutti coloro che, professionalmente, fanno informazione. Pronti, naturalmente, a confrontarci in ogni momento con la Fiorentina. Così come con presidenti e dirigenti di qualsiasi club.  

 BILANCIO E CORSI DI FORMAZIONE - Ringrazio la Regione Toscana e la Prefettura di Firenze per averci dato l'opportunità, a fine 2022 e in avvio del 2023, di organizzare corsi di formazione con i crediti formativi di altissimo livello: abbiamo contribuito a divulgare il nuovo numero di emergenza urgenza, il 112, ascoltando Questura, Carabinieri, Protezione civile. Piattaforma intasata dalle prenotazioni. Così come siamo rimasti molto soddisfatti dal corso, purtroppo di stretta attualità, su alluvioni e dissesto idrogeologico, organizzato dall'Ordine insieme ai Consorzi di bonifica, in cui sono stato relatore come "arnologo" (vuol dire che mi occupo dei capricci del fiume dal '66 in poi) e inventore della "bomba d'acqua". Perdonate la citazione personale, ma è stata un'esperienza che dovremo ripetere. Così come annuncio che abbiamo in serbo altre sorprese: corsi di formazione che riguarderanno la salute e l'Università.

 A proposito di università, in Ast non ci sono professori di economia, ma il nostro bilancio, anche questa volta, si chiude bene, nonostante il taglio pesantissimo alle entrate dovuto alla scomparsa della gestione principale dell'Inpgi, avvenuta il 30 giugno 2022. Tesoriere e collegio dei revisori forniranno i dettagli. Mi limito a dire che, nonostante il pesantissimo costo del personale, e quello, non indifferente, per l'affitto della sede (l'Inpgi non ce la fece comprare quando ci poteva essere l'occasione, ma questa è un'altra storia) siamo riusciti a restare entro limiti assolutamente accettabili. 

 Proprio in questi giorni siamo stati aiutati, è vero, dalle dimissioni volontarie di una dipendente, Sonia Papalini: che ringrazio davvero per i trent'anni di lavoro svolto in Ast. E ringrazio l'altra dipendente, Elena Bencini, per l'impegno di questo periodo. Ci riorganizzeremo, dopo l'estate, per fornire servizi sempre migliori. 

 E sono grato a chi tiene i nostri conti, ossia il dottor Luigi Cobisi; così come  ringrazio l'avvocato Pierluigi D'Antonio, sulle cui spalle ricadono tutte le questioni legali che riguardano gli iscritti. E ringrazio in maniera particolare il dottor Massimiliano Cecchi, straordinario conoscitore dei problemi del lavoro: preziosissimo nell'assistenza ai colleghi "orfani" dell'Inpgi 1 e alle prese con il "mare increspato" dell'Inps. 

 FONDO DI SOLIDARIETA' E RICORDO - Prima di chiudere desidero ricordare chi ci ha lasciato negli ultimi mesi. E vi chiedo di alzarvi in piedi alcuni istanti.

 Fra i professionali sono mancati:

 Stefano Busolin, giornalista e scrittore che ha lavorato per decenni nell'Agenzia d'informazione della giunta regionale, oltre ad aver collaborato con La Nazione e altre testate;

 Giuseppe Zangirolami Evangelisti, collega che ha lavorato a lungo nella sede Rai della Toscana; 

 Nicola Cariglia, giornalista Rai, anche direttore della sede di Firenze, e uomo politico: fratello del leader Socialdemocratico, Antonio, fu vicesindaco di Firenze.   

 Fra i collaboratori ci ha lasciato Carlo Luigi Ciapetti.

 E chiudo davvero ringraziando tutti coloro che hanno fatto parte del Consiglio Direttivo dell'Assostampa Toscana fino al novembre 2022, e coloro che lo compongono nella nuova consiliatura: per aver dato vita, insieme alla generosità del Gruppo toscano pensionati, al fondo di solidarietà capace di aiutare i colleghi in difficoltà durante la pandemia, contribuendo perfino al pagamento di affitti e bollette, e che ancora oggi è attivo. 

 E' nostra intenzione rifinanziare il fondo. Nell'ultima seduta, il Direttivo ha incaricato una commissione, guidata dalla vicepresidente Chiara Brilli, di scrivere un regolamento aggiornato, che codifichi come aiutare, e in che misura, aiutare chi ha bisogno. 

 L'Associazione Stampa Toscana è un sindacato aperto e solidale. E qui colgo l'occasione per ringraziare ancora tutti quei colleghi, precari e comunque non contrattualizzati, che hanno chiesto di avere o di rinnovare la tessera. Un gesto che mostra la solidarietà e la voglia di appartenenza, sempre crescente, a un sindacato che, realmente, con i fatti, non lascia solo nessuno.

 

 Le immagini dell'Assemblea