Lo fa, nonostante che, da un anno, l'Associazione Stampa Toscana, sindacato unico e unitario dei giornalisti, chieda direttamente alla direzione e all'amministrazione consortile, appellandosi anche alla Regione Toscana, l'avvio di un confronto per la salvaguardia e la piena valorizzazione delle professionalità giornalistiche già presenti all’interno e che si sono distinte negli anni, in alcuni casi anche con esperienze quasi ventennali.
Il ‘quarto’ giornalista è infatti l’unico al momento inquadrato ufficialmente come tale, mentre per altri tre colleghi non risulterebbe alcun riconoscimento formale dell’attività che hanno svolto o che continuano a svolgere.
Finora purtroppo dal Consorzio alcuna risposta od invito a sedersi ad un tavolo sono arrivati. Il sindacato rilancia dunque la richiesta ed esigenza di un confronto urgente – e si rivolge di nuovo anche alla Regione Toscana - affinché siano vigilate modalità delle assunzioni da parte dell'ente ma anche si faccia chiarezza sui ruoli svolti all’interno e vengono riconosciute, oltre che valorizzate, le professionalità che vi hanno operato per anni.
Al di là del profilo giuridico dell’ente, è evidente che l’attività di informazione svolta dal consorzio è di interesse pubblico. Da questo punto di vista sarebbe dunque auspicabile che venissero adottate procedure e regole proprie della pubblica amministrazione.
Ast sosterrà i colleghi che lavorano nel consorzio in tutte le sedi, per salvaguardare e garantire le loro professionalità e competenze, e si adopererà per evitare cambiamenti surrettizi di mansione per chi, giornalista, ha sempre lavorato all’ufficio stampa.