La norma contenuta nella Manovra finanziaria che consente agli editori di assumere anche profili non giornalistici al posto dei colleghi prepensionati, come indicato chiaramente dalla Fnsi, non potrà essere applicata con l’ok del sindacato: ci sono in ballo la sopravvivenza dell’informazione professionale, che è presidio di democrazia, e dello stesso Inpgi, l’istituto previdenziale che è una delle basi dell’autonomia della professione giornalistica. E’ uno dei temi affrontati negli interventi della delegazione dell’Ast (Paola Fichera, vicepresidente Ast; Stefano Fabbri, direttivo Ast; Marzio Fatucchi, coordinatore della Consulta dei cdr; Amadore Agostini, cdr La Nazione; Pietro Di Lazzaro, Usigrai; Walter Fortini, Cdr ufficio stampa Regione Toscana; Simona Poli, Cdr La Repubblica) alla Conferenza dei Comitati di redazione e dei fiduciari che si è tenuta a Roma il 9 gennaio. Ma la voce dell’Ast è arrivata chiara e forte anche contro la norma che consente assunzioni in caso di prepensionamenti non solo di precari che hanno comunque un rapporto di collaborazione con la testata in stato di crisi, e che di solito sono colleghi sottopagati da anni che posso essere finalmente contrattualizzati, ma anche genericamente di “under 35” che l’editore può selezionare per l’assunzione. Una norma, questa, che taglia la strada a colleghi licenziati da altre testate o rimasti senza lavoro a metà del loro percorso professionale e che presenta profili di incostituzionalità, quanto alla fissazione di un limite di età, già segnalati da diverse Associazioni regionali di stampa tra cui l’Ast che è pronta da subito ai necessari approfondimenti tecnici per rimuovere questo ostacolo. Proprio al tema dei precari sono stati dedicati molti dei passaggi degli interventi dei colleghi toscani, tesi a sottolineare la necessità della loro inclusione fino ad imporre la presenza di loro rappresentanti ai tavoli di trattativa. Dalla Toscana è giunta inoltre una sollecitazione alla Fnsi perché la lunga vicenda dell’applicazione del contratto giornalistico negli uffici stampa della pubblica amministrazione, e della sua difesa laddove è già applicato, veda la prossima trattativa con Aran in continuo, stretto e proficuo rapporto con i cdr ed i fiduciari degli uffici stampa, cogliendo gli importanti contributi che possono venire dalla nostra regione. Ma gli interventi hanno toccato anche altri temi non secondari come la ricerca di nuove forme di finanziamento del lavoro, nelle quali il sindacato, nel rispetto del proprio ruolo, può indicare nuove e più solidali strade, della necessità di coinvolgere i cittadini informandoli dell’attacco globale in corso contro la professione giornalistica e coinvolgendoli nelle nostre iniziative.