Approfitto però di questi auguri per riflettere, almeno un attimo, sul difficilissimo anno che sta per concludersi e che non ha visto mai l'Associazione Stampa Toscana indietreggiare di un passo o lasciare indietro qualcuno. Al contrario, abbiamo affrontato, se possibile con maggiore risolutezza, i tanti problemi di tutta la categoria: stati di crisi determinati troppo spesso da editori non in grado di far fronte alle sfide epocali del settore; complicati passaggi di proprietà editoriale; stesura di nuovi contratti; raggiungimento di accordi importanti; vertenze sempre più difficili; difesa dei posti di lavoro esistenti e lo sforzo di contribuire a crearne di nuovi per cercare finalmente di cominciare a risolvere la piaga del precariato e, soprattutto, lo ripeto, senza mai lasciare solo nessuno che al sindacato si è rivolto per tutelare i propri diritti. E non ci siamo dimenticati degli esodati, ossia di coloro che hanno perso precocemente il lavoro e che si trovano in mezzo al guado: troppo giovani per andare in pensione e troppo maturi per invogliare gli editori ad assumerli. Dopo essere stati proprio noi, delegati toscani al Congresso Fnsi, a firmare per primi una mozione (approvata all'unanimità) per il sostegno agli esodati ci siamo battuti e ci stiamo ancora battendo, a livello nazionale, per trovare soluzioni e sbocchi.
Tutto questo è accaduto, con il supplemento di difficoltà dovuto ai limiti imposti dalla dittatura del virus: i nostri uffici sono rimasti chiusi al pubblico per lunghi periodi, ma nelle stanze di via De’ Medici (e anche da remoto quando è stato necessario) si è continuato a lavorare con i colleghi e per i colleghi. I telefoni hanno continuato a squillare senza che nessuno restasse senza risposta, ci siamo attrezzati per fare le riunioni del Direttivo con inediti ma efficaci mezzi tecnologici, non sono mai stati solo virtuali i rapporti con le Istituzioni e con la realtà sociale della Toscana: una rete che oggi fa dell’Associazione Stampa Toscana una realtà importante e autorevole, dalla quale non si può prescindere per chiunque voglia misurarsi con il giornalismo, le sue dinamiche, i suoi problemi.
Il prossimo anno si annuncia, se possibile, ancora più impegnativo con i nodi del futuro dell’Inpgi ancora non definitivamente risolti e con il rinnovo del Contratto nazionale di lavoro che vede gli editori all’attacco di istituti che garantiscono innanzitutto l’autonomia della professione, prima che i pur fondamentali aspetti economici. Un contratto nel quale l’obiettivo centrale è quello di includere chi finora è stato tenuto ai margini della produzione editoriale pur dando un contributo fondamentale alla vita di giornali, radio, tv, agenzie, siti web e uffici stampa.
Infine consentitemi di mandare un forte abbraccio alle famiglie dei troppi colleghi che ci hanno lasciato in questo anno e a coloro i quali hanno dovuto superare la difficile prova della malattia: persone, in entrambi i casi, che devono sapere di avere sempre, nel nostro Sindacato, un punto di riferimento sicuro, dal punto di vista umano e professionale.
Non mi resta dunque che ripetere, con il cuore, gli auguri per un Natale felice ed un buon 2021. Nella speranza che passa cancellare quello che sta per finire, portandoci nuove energie, con le quali affrontare le sfide che ci aspettano. Noi siamo pronti. Insieme a tutti voi.
Sandro Bennucci