Radio e televisioni continuano a fare un lavoro encomiabile d'informazione, di vero sostegno alla Protezione civile, e i giornalisti stanno mostrando un impegno e una serietà professionale che merita un plauso unanime. Però è necessario l'intervento dello Stato, peraltro attraverso fondi già stanziati, per evitare che alcune aziende non riescano a provvedere alle buste paga. In Toscana, grazie alla sensibilità del presidente della Regione, Enrico Rossi, che ha accolto l'appello dell'Ast, un passo avanti è stato fatto per garantire liquidità alle aziende editoriali, ma ora anche il governo deve fare la sua parte. E sono grato al segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso, che ha accolto la sollecitazione dell'Ast.
Di seguito trovate la nota della Fnsi. Intanto vi ringrazio per l'attenzione e vi saluto caramente
Sandro Bennucci
Emittenti locali, la Fnsi scrive al Mise: «Sbloccare il pagamento dei contributi già stanziati»
Sbloccare il pagamento dei contributi già stanziati per le radio e le televisioni locali per non metterne a rischio la sopravvivenza. È la richiesta che il segretario generale della Federazione nazionale della Stampa italiana, Raffaele Lorusso, ha rivolto in una lettera al ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, e alla struttura tecnica del ministero. In particolare, è stata auspicata l'approvazione in tempi brevi delle graduatorie definitive per il riconoscimento dei contributi e il pagamento degli importi residui, già approvati, relativi agli anni 2018, 2017 e 2016.
«Il crollo della raccolta pubblicitaria e dei relativi fatturati – rileva Lorusso – ha già portato alla luce gravi problemi di liquidità, impedendo a molte aziende di far fronte al pagamento delle retribuzioni di giornalisti e dipendenti. Il passo successivo potrebbe essere la sospensione delle attività.
Un'eventualità da scongiurare perché, soprattutto in questa fase di grande difficoltà per tutto il Paese, l'informazione locale ha un ruolo fondamentale per fornire ai cittadini notizie corrette sui comportamenti da tenere. Lo sblocco di tali somme rappresenterebbe
un'importante iniezione di liquidità per tutto il settore e consentirebbe alle emittenti radiotelevisive locali impegnate nel racconto dell'emergenza sanitaria in corso di continuare ad assicurare ai cittadini un servizio pubblico essenziale, qual è appunto l'informazione».