Ast e Fnsi su Askanews: dopo il danno la beffa. A gennaio stipendio ridotto

Ai quali manifestano solidarietà e pieno appoggio in tutte le sedi la Fnsi e le associazioni regionali di Stampa Toscana, Romana, Lombarda.

«Questo – spiegano i giornalisti – mentre è aperta una fase di trattativa al ministero del Lavoro dove i vertici aziendali e la proprietà, in mano all'azionista di riferimento Luigi Abete, hanno messo la rappresentanza sindacale davanti al prendere o lasciare di una nuova pesantissima richiesta di ammortizzatori sociali, con 27 esuberi, dopo aver aperto un concordato in bianco che pone una pesante ipoteca sul futuro della stessa agenzia di stampa».
L'editore, prosegue l'assemblea, «ha rifiutato tutte le proposte avanzate dalla delegazione sindacale che permetterebbero di gestire la crisi e rilanciare Askanews senza fare macelleria sociale. Nonostante la chiusura dimostrata, l'assemblea dei redattori auspica che l'azienda manifesti finalmente la volontà di raggiungere un accordo».
I giornalisti, conclude la nota, «vogliono che Askanews resti competitiva sul mercato e lotteranno contro i progetti di ridimensionamento che l'editore intende attuare sempre e solo a spese dei lavoratori che in sei anni hanno contribuito alla stabilità dell'azienda con quasi sei milioni di taglio del costo del lavoro. Abete cominci a fare la sua parte e non si nasconda dietro la mancata finalizzazione di una trattativa con il Dipartimento Editoria su cui l'azienda non si è impegnata fino in fondo».