Associazione Stampa Toscana e Ordine dei Giornalisti della Toscana ricordano che lo stesso Protocollo per la sicurezza nei luoghi di lavoro - che per i giornalisti sono ovunque ci sia una notizia e ovunque li si convochi per fornirgliele - varato dalla Regione Toscana e che le disposizioni governative che proibiscono di provocare assembramenti sono norme valide per tutti ed in primo luogo per chi le ha varate e per chi svolge compiti e funzioni istituzionali.
“E’ intollerabile – affermano il presidente dell’Associazione Stampa Toscana, Sandro Bennucci, ed il presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Toscana, Carlo Bartoli – che ciò avvenga soprattutto in occasione di avvenimenti e di appuntamenti organizzati dalle stesse istituzioni che si trasformano in vere e proprie tonnare nelle quali i colleghi rischiano oltre ogni limite consentito per la salute propria, delle loro famiglie e dei loro colleghi. E’ paradossale che proprio realtà ed organismi istituzionali che da una parte raccomandano ai cittadini le regole fondamentali per evitare il contagio, dall’altra non si curino di organizzare i loro appuntamenti seguendo quelle stesse regole”.
Per questo l’Associazione Stampa Toscana e l’Ordine dei Giornalisti della Toscana rivolgono un pressante appello alle Istituzioni, alle organizzazioni sociali, economiche, culturali e sportive, coscienti delle loro responsabilità in questi frangenti, ad aderire concretamente a quanto previsto per evitare le possibilità di contagio in occasione della loro attività di comunicazione e di incontro con i giornalisti ed invitano i direttori, i caporedattori ed i capiservizio delle testate giornalistiche a vigilare affinche’ tali norme vengano rispettate e fatte rispettare a tutela dei colleghi impegnati nei servizi di cronaca.