Ast, Edoardo Semmola racconta: “Il cronista multato”

Il Comune di Firenze pretende da me 100 euro per essermi rotto un braccio. Una multa. Non per aver attraversato col rosso, non per aver provocato danni a terzi o all’arredo urbano. Ma per “non essere stato in grado di non cadere”, unica interpretazione possibile, stando ai fatti, dell’art. 141 comma 2 del Codice della strada che mi viene contestato.

Alle 21.56 del 15 giugno 2022, uscendo dalla redazione del Corriere Fiorentino, inforco la bicicletta per tornare verso casa. Un minuto dopo, all’angolo tra corso dei Tintori e via de’ Benci, sento la bici sfuggirmi da sotto il sedere e finisco a terra. Una fatalità, la cui unica vittima ero io. Perché dopo settimane senza precipitazioni, spiega l'agente che mi ha soccorso, poche gocce possono far risalire olii e materiali viscosi dalla sede stradale, rendendola sdrucciolevole. “Ti accompagno al pronto soccorso per le analisi – mi dice prima di salire in ambulanza – per vedere se nel sangue troviamo tracce di alcol o stupefacenti”. Serve all’amministrazione per tutelarsi. Ma non assumendo mai stupefacenti, e non avendo bevuto da giorni, il sangue risulta pulito. Lo rassicuro sulle mie intenzioni: “Non sono il tipo che fa causa, mi fa tristezza chi si approfitta degli incidenti per lucro”.

Credevo fosse finita lì. Sbagliavo. Martedì 3 ottobre di quest’anno trovo nella cassetta della posta un “avviso bonario per mancato pagamento”. Scopro che il 10 ottobre 2022, un anno fa, un messo comunale mi aveva recapitato una multa relativa proprio a quella sera (ma all’indirizzo sbagliato).

Ma per quale infrazione? “Non riusciva a conservava il costante controllo del veicolo cadendo così a terra”. Non è un refuso: l’agente ha davvero scritto “non riusciva a conservava”. La multa un anno dopo risulta raddoppiata, da 50 a 100 euro.

Mi hanno multato "per non essere stato in grado di controllare il mio mezzo". Senza aver creato danni a nessuno. Solo perché, come mi ha spiegato un avvocato, in virtù della strategia "la miglior difesa è l'attacco", “multano chi potrebbe fargli causa come arma preventiva”. 

Non ho creato danni se non a me stesso, ho coscientemente evitato di coinvolgere l’amministrazione come responsabile per la scarsa manutenzione del manto stradale. E il “ringraziamento” ricevuto è, appunto, la multa.