La produzione di dati e il conseguente numero di notizie che i giornalisti sono e saranno chiamati ad affrontare nei prossimi tre anni è superiore a quella che i giornalisti hanno gestito e raccontato negli ultimi trent'anni. Ecco perchè la sfida dell'intelligenza artificiale è un terreno ricco di possibilità, ma irto di insidie per chi lavora nel mondo dell'informazione. Ad affrontare il tema è stato il corso di formazione organizzato da Associazione Stampa Toscana e Università di Firenze nell'aula magna dell'ateneo in piazza San Marco. A presentare e moderare il dibattito il presidente dell'Ast Sandro Bennucci, al quale si è unito anche il saluto della rettrice Alessandra Petrucci.
Un'analisi dettagliata: le insidie del mondo dei numeri alla lettura corretta dei dati sono state illustrate dalle docenti Silvia Bacci (Statistica) ed Elena Pirani (Demografia) mentre Donatella Merlini (Informatica) ha approfondito il concetto matematico e informatico di argoritmo. Il giornalista Marco Pratellesi, vicedirettore di Oggi, ma da anni impegnato sul fronte dell'innovazione tecnologica e dell'intelligenza artificiale in particolare, ha dato il quadro generale che vede il nostro paese già in ritardo di trent'anni sul fronte della sfida tecnologica mentre in altre parti del mondo i nuovi strumenti sono già entrati nelle redazioni. <Il problema del giornalismo italiano _ ha spiegato Pratellesi _ è quello di aver sempre subito la nascita delle nuove tecnologie, senza mai essere riusciti a governarle. Ad oggi non siamo in grado, per esempio, di creare gli algoritmi che servono al nostro lavoro>. La via da seguire? La creazione di task force nelle redazioni, tecniche e giornalistiche, che consentano ai giornalisti di sfruttare al meglio la macchina svolgendo correttamente il loro lavoro che resta quello di trovare e analizzare le notizie.
Ma il problema contingente da affrontare _ ha spiegato Paola Fichera, componente della giunta esecutiva della Fnsi _ è quello di un mondo dell'editoria che affronta una crisi epocale con gli editori che hanno come unico obiettivo quello di ridurre i costi e tagliare i posti di lavoro. Conseguenza diretta e rischio inevitabile legato all'uso scorretto dell'Intelligenza artificiale.