“E’ una vicenda – commenta il presidente dell’Ast Sandro Bennucci – che dimostra che non si possono insultare e accusare ingiustamente o addirittura minacciare i giornalisti solo per aver fatto il loro delicato e faticoso lavoro, ed essere poi sicuri della propria impunità. Il rinvio a giudizio per diffamazione segue di pochi giorni l’identificazione e la perquisizione di un quarantenne di Lucca che aveva inviato messaggi con minacce di morte a Controradio, “accusando” l’emittente di essere a favore dei vaccini anti-Covid. L’Associazione Stampa Toscana - conclude Bennucci – a fianco di tutti i colleghi ingiustamente insultati e minacciati, ringrazia le forze dell’ordine e la magistratura per il loro impegno in questa direzione e rinnova l’invito ai colleghi a non sottovalutare mai e a denunciare qualsiasi episodio che offenda, tenti di intimidire o minacci ogni giornalista o ne possa mettere a rischio l’incolumità”.