L'editore dell'Agenzia Dire non ritira i licenziamenti (di 15 giornalisti e 13 grafici) e non paga il saldo dello stipendio di settembre 2023, perchè forse ritiene che quest'atteggiamento, e lo sciopero che i colleghi sono costretti ancora a portare avanti, possano incidere a suo favore nel confronto con il governo per il rinnovo della convenzione.
L'Associazione Stampa Toscana, come sempre convintamente pronta a sostenere le ragioni dei dipendenti della Dire, pensa che l'ennesimo schiaffo a chi reclama i propri diritti non possa portare nessun vantaggio.
Come rileva anche la Federazione Nazionale della Stampa, all'ultimo tavolo di confronto, la scorsa settimana, la stessa azienda ha rigettato la richiesta dei sindacati di ritirare la procedura e ora non paga gli stipendi continuando con una modalità a singhiozzo che non è accettabile, né sostenibile per chi è costretto a subirla.
Ast invita l'Editore a ritirare i licenziamenti, illegittimi e immotivati, a pagare interamente gli stipendi e ad aprire un tavolo serio e puntuale per risolvere e affrontare i problemi della Dire. Senza tutto questo sarà ancora impossibile continuare una discussione, perché un confronto con la minaccia dei licenziamenti è soltanto un ricatto.
L'Associazione Stampa Toscana ritiene inaccettabile che, dopo due anni di pesantissimi contratti di solidarietà, e a pochi mesi dall'avvio del decreto sulle Agenzie di stampa che garantirà ingenti risorse statali al settore, e alla stessa Dire, i giornalisti continuino ad essere in una situazione assurda: senza stipendi regolari e col posto di lavoro a forte rischio.