Il presidente Sandro Bennucci e tutti gli organismi dirigenti dell’Associazione Stampa Toscana sono sempre stati al fianco, e lo sono in maniera ancora più convinta adesso, dei colleghi dell’agenzia Dire oggi in sciopero contro un durissimo piano di licenziamenti che prevede 15 esuberi fra i giornalisti.
Negli ultimi due anni i colleghi hanno dato prova di enorme responsabilità, accettando un contratto di solidarietà pesantissimo che ha comportato una decurtazione degli stipendi nell’ordine del 30%, al fine di salvaguardare i livelli occupazionali e consentire all’azienda di giungere al decisivo appuntamento della riforma delle agenzie di stampa, che è arrivata lo scorso luglio con il Dpcm del sottosegretario all’Editoria, Alberto Barachini.
Risulta pertanto immotivata e dal tempismo incomprensibile la decisione dell’azienda di avviare la procedura dei licenziamenti collettivi poche settimane dopo l’approvazione della riforma, e soprattutto a pochissimi giorni dalla scadenza per l’iscrizione, richiesta dal Dpcm, fra le agenzie di stampa di rilievo nazionale: un passaggio, va ricordato, che consentirà l’accesso a cospicue risorse nel prossimo triennio.
Associazione Stampa Toscana, come detto, si unisce ai giornalisti, ai colleghi del Cdr, alla Fnsi, a tutte le associazioni regionali di stampa. Chiede dunque all’azienda il ritiro immediato del piano di licenziamenti e di fermare l’azione risarcitoria avviata nei confronti dei componenti del comitato di redazione per una nota pubblicata a luglio sul sito nazionale della Slc-Cgil e mai uscita sul notiziario o sul sito dell’agenzia Dire.