Sandro Bennucci ha ricordato anche la figura di Fedele Temperini, soldato di Montalcino (Siena) caduto sul Piave nel 1918. Temperini fu colpito da una mitragliatrice austriaca e fece involontariamente da scudo a Ernst Hemingway, volontario che guidava le ambulanze della Croce Rossa. Anche Emingway venne ferito, ma si salvò grazie al sacrificio del soldato Temperini che, senza saperlo, diventò un eroe della letteratura mondiale, citato anche dallo stesso Emingway in "Addio alle armi".
Sono intervenuti al dibattito, oltre i curatori del volume Enrico Serventi Longhi e Pierluigi Roesler Franz che si sono soffermati in particolare sulle figure dei giornalisti fiorentini e toscani caduti nella Grande Guerra, anche il prof. Cosimo Ceccuti, docente di storia del giornalismo e presidente della Fondazione Nuova Antologia – Giovanni Spadolini, che ha delineato la situazione politica dell’Italia alla vigilia dell’ingresso nella Grande Guerra, e Giancarlo Tartaglia, segretario generale della Fondazione Murialdi, che ha evidenziato le iniziative promosse negli anni di guerra dalla Federazione Nazionale della Stampa Italiana contro la censura e a sostegno dei giornalisti richiamati e dei colleghi impegnati al fronte come corrispondenti.