Flash mob in apertura del Consiglio nazionale, martedì 4 luglio 2023, per denunciare il rischio che il giro di vite voluto dal governo Meloni si trasformi in un ulteriore limite al diritto di cronaca e, dunque, al diritto dei cittadini ad essere informati. Presenti i vertici di Ordine, Inpgi, Casagit e Fondo di previdenza complementare.
La stretta alla diffusione delle intercettazioni
approvata dal governo Meloni pone un ulteriore bavaglio alla libertà di stampa.
Notizie di pubblico interesse rischiano di essere oscurate. Il diritto dei
cittadini ad essere informati è in pericolo.
È l'allarme lanciato dal Consiglio nazionale della Fnsi, riunito a Roma martedì
4 luglio 2023, i cui lavori si sono aperti con un flash mob per denunciare il
rischio che il giro di vite sulla pubblicazione delle intercettazioni si
trasformi in un ulteriore bavaglio all'informazione, facendo calare il buio
sulla democrazia.
A luci spente, in sala è stato proiettato un breve video con alcuni esempi
delle notizie che i cittadini potrebbero non conoscere più. A squarciare
l'oscurità le luci degli smartphone dei consiglieri nazionali Fnsi: un gesto
simbolico della volontà di opporsi a norme che danneggerebbero il
diritto/dovere di cronaca.
Quindi, tutte e tutti in piedi, con in mano un cartello nero, a richiamare il
buio, ma anche le pagine oscurate dei giornali. Infine, le testimonianze di
alcune croniste e cronisti, fra cui la giornalista di Repubblica, Liana
Milella.
«Queste due righe contenute nel testo di Nordio sono molto precise e riguardano
la pubblicabilità delle carte giudiziarie. È un bavaglio, dobbiamo chiamarlo
con questo nome, non possiamo arretrare rispetto a questo. Questo passaggio non
sarà l'ultimo, perché c'è una guerra tra virgolette di questo governo sulle
intercettazioni», ha rimarcato, fra l'altro, Milella.
«Oggi - ha rilevato il presidente Di Trapani - apriamo il Consiglio nazionale
con un'iniziativa di protesta relativa al disegno di legge sulle
intercettazioni, che, come già denunciato dalla Fnsi, è l'ennesimo bavaglio che
arriva sul diritto di cronaca. Mi fa piacere che siano presenti tutti gli
organismi della categoria e li ringrazio, credo che sia un segnale molto
rilevante il fatto che a un'iniziativa di protesta sul tema del diritto di
cronaca tutta la categoria si ritrovi unita nel protestare insieme».
A conclusione del flash mob la segretaria generale Alessandra Costante ha letto
una lettera inviata alla Fnsi dalla giunta dell'Associazione nazionale
magistrati in occasione della mobilitazione.