Agli esami ci si potrà sottoporre sia in laboratori privati che a pagamento in strutture pubbliche e occorrerà per il rimborso prescrizione medica e fattura. Per i dispositivi di protezione (mascherine etc., ad esclusione di disinfettanti) invece si potrà usare sia la fattura che lo scontrino fiscale "parlante", che riporti il codice fiscale dell’acquirente e le caratteristiche del prodotto acquistato. Nel caso in cui nello scontrino non ci fosse la descrizione del prodotto, è necessario fornire attestazione da parte del venditore con la specifica del dispositivo di protezione.
E’ bene sottolineare che i 40 euro sono il massimo del rimborso ottenibile a forfait, cioè come somma delle spese su indicate.
E’ questa la seconda misura varata da Casagit per la pandemia del virus. Ad aprile sono stati riconosciuti 50 euro al giorno, per un massimo di un mese, agli assistiti ricoverati in ospedali pubblici per la malattia. E ciò a sostegno di spese accessorie al ricovero, danno biologico ed eventuale isolamento subìto.
Per le difficoltà create dal Covid 19 è stata inoltre ulteriormente prorogato al 30 giugno il termine per l’invio della documentazione per i rimborsi delle spese mediche dell’ultimo trimestre 2019.
Prorogata anche al 31 maggio la scadenza per i pagamenti dovuti a qualsiasi titolo, come ad esempio quello dei soci volontari e quelli per i familiari