Celebrati i 60 anni dell’Ordine dei giornalisti. Ast: "Difendere informazione e posti di lavoro significa anche contribuire alla tenuta democratica di questo Paese"

In apertura i saluti istituzionali. Il presidente del Consiglio Regionale della Toscana, Antonio Mazzeo, ha ricordato le tante realtà in cui diritti come la libertà di espressione sono a oggi ancora calpestati. «E’ necessario non dare mai per scontati i valori contenuti nell’articolo 21 della nostra Costituzione» ha detto. Il presidente della Corte d’Appello di Firenze Alessandro Nencini ha portato i saluti del sistema giudiziario toscano, puntando l’accento sui rischi di impoverimento della qualità dell’informazione nell’era digitale. 

In rappresentanza della Federazione Nazionale della Stampa è intervenuto il presidente dell’Associazione Stampa Toscana, Sandro Bennucci, che ha fatto il punto sul ruolo del sindacato in un contesto di crisi dell’editoria. «Quasi tute le testate, anche in Toscana, sono in sofferenza, e i giornalisti sono costretti ad avere buste paga più leggere nel segno della solidarietà, perchè gli editori non si sono rivelati imprenditori lungimiranti. Abituati alla rendita di posizione, non hanno investito e ora le conseguenze ricadono su tutti. Il sindacato c'è: con un  impegno non è solo a tutela dei posti di lavoro, ma anche della tenuta dell’intero sistema democratico del nostro Paese» ha sottolineato Bennucci. «La Costituzione è il punto di riferimento delle nostre battaglie».

Subito dopo si sono alternati gli interventi dei relatori: Carlo Bartoli, presidente dell'Ordine Nazionale dei Giornalisti, ha sottolineato come l’informazione soffra il ritardo atavico di una legislazione non al passo con i tempi. «Norme come quella  presunzione d’innocenza o sul diritto all’oblio hanno reso inoltre più difficile il lavoro dei giornalisti» ha detto Bartoli. «In uno scenario complesso come quello attuale, nostro compito è non demonizzare le nuove figure che ruotano intorno al mondo dell’informazione» ha detto, auspicando una riforma dell’accesso alla professione per includere nei binari di deontologia e formazione chi attualmente ne è lasciato fuori. Giampaolo Marchini, presidente dell'Ordine di Giornalisti della Toscana e di Fondazione Odg Toscana, ha sottolineato l’impegno nel creare un’offerta formativa gratuita e utile ai colleghi. «I valori della deontologia e il rispetto delle regole rappresentano l’aspetto distintivo del giornalista, che troppo spesso anche in Toscana si trova ad affrontare aggressioni e minacce: noi lavoriamo insieme al sindacato perché nessun collega sia lasciato solo». 

Le grandi possibilità legate al mondo dell’editoria digitale le ha ricordate Agnese Pini, direttrice de La Nazione, Il Resto del Carlino, Il Giorno e QN. «L’informazione, un tempo elitaria, non è mai stata così capillare e accessibile come oggi» ha detto. «Anche se al pubblico mancano gli strumenti per gestire questo “potere”. Ecco perché l’Ordine è fondamentale: unico baluardo di qualità in un sistema così frammentato e complesso». 

Con un intervento video Paolo Borrometi, condirettore dell’Agi e giornalista sotto scorta, ha ricordato come l’articolo 21 non riguardi solo i giornalisti, ma tutti i cittadini che hanno il diritto di essere informati. «E noi dobbiamo pretendere che l’informazione sia libera, indipendente e autorevole. Condannando sempre le minacce ai giornalisti, un enorme problema anche sotto il profilo delle querele temerarie». 

Di informazione all’epoca degli smartphone e non solo ha parlato il professor Carlo Sorrentino, Ordinario di Sociologia dei Processi culturali comunicativi all'Università degli Studi di Firenze. «L’informazione ormai non ha più limiti, ma il rischio è soccombere al disordine informativo. In questo contesto è sempre più importante la funzione di intermediazione dei giornalisti, che se da un lato hanno perso il controllo del processo informativo, dall’altro sono davanti a una grande occasione». Infine, si è parlato del progetto anti fake news portato nelle scuole dalla Fondazione Odg Toscana. Il coordinatore del progetto, il giornalista Andrea Schillaci, ha raccontato numeri e strumenti dell’iniziativa, tra i rischi del “Deepfake” e metodi di verifica delle fonti. 

Le celebrazioni per i 60 anni dell’Ordine proseguiranno nelle prossime settimane in tutta la Toscana: l’elenco degli appuntamenti è disponibile, cliccando qui (https://www.odg.toscana.it/news/news-generiche/60-anni-dellordine-al-via-le-celebrazioni-di-odg-e-fondazione-odg-toscana_1716.html)