Vorremmo sbagliarci e ci auguriamo di essere smentiti al più presto, ma il tentativo di emendare la proposta nella parte in cui prevede la condanna del querelante ad una pena pecuniaria non inferiore alla metà del risarcimento richiesto al giornalista nasconde il tentativo, trasversale a tutte le forze politiche, di eliminare qualsiasi elemento di certezza nella determinazione della sanzione per introdurre una discrezionalità assoluta da parte del giudice che non è detto possa sempre tradursi in condanne esemplari. L'auspicio è che questo tentativo venga respinto e che il disegno di legge possa procedere speditamente verso l'approvazione, introducendo nel nostro ordinamento una misura di contrasto concreto delle querele e delle azioni di risarcimento danni temerarie, promosse esclusivamente per intimidire i giornalisti e, talvolta, anche gli stessi editori». Lo affermano, in una nota, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, segretario generale e presidente della FNSI.