“Nella sostanza, con qualche aggiunta e miglioramento che solo ai tavoli nazionali erano possibili – spiega il presidente dell’Associazione Stampa Toscana, Sandro Bennucci -, l’accordo replica l’intesa che, in Toscana, col supporto tecnico della Fnsi, era stato raggiunto con la Regione due anni fa”. Ovvero la norma-ponte, applicata dal 30 luglio 2020 ai colleghi dell’Agenzia di informazione della giunta e dell’ufficio stampa del Consiglio regionale, costretti ad abbandonare il contratto Fieg-Fnsi dopo che, su intervento della Corte dei conti e sulla base di una giurisprudenza negativa della Consulta riguardo altre Regioni, l’ente aveva deciso di modificare la legge regionale che ne aveva permesso fino ad allora l’applicazione.
La Toscana aveva fatto da apripista. L’accordo nazionale, una volta perfezionato, andrà ora a sovrapporsi e sostituirsi a quello regionale.
“Abbiamo messo in sicurezza gli stipendi dei colleghi: il risultato non era affatto scontato – commenta ancora Bennucci - . Ma il lavoro ai tavoli romani della pubblica amministrazione dovrà ora proseguire: a partire dalla situazione degli altri giornalisti della pubblica amministrazione, quelli assunti dopo il 2018 in Regione o dipendenti di altri enti, che non hanno mai avuto il contratto Fieg-Fnsi e per i quali vanno trovati, nelle pieghe dei nuovi contratti della pubblica amministrazione, istituti, modi e risorse per valorizzare l’alta profesionalità, la responsabilità e la proiezione esterna dell’incarico, oltre alla flessibilità di orari e della prestazione lavorativa propria del lavoro giornalistico”. “Ma ai tavoli romani, nei prossimi anni, - prosegue - si dovranno pure individuare strumenti per ristabilire nel tempo una dinamica salariale anche per chi gode oggi di assegni ad personam. Siamo infatti riusciti a ‘congelare’ gli stipendi di quei colleghi, che però, con molti anni da qui alla pensione, rischierebbero di essere sensibilmente erosi nel tempo nel loro potere di acquisto dall’inflazione che è tornata a galoppare e dall’aumento del costo della vita”.
Ad oggi infatti i giornalisti ex Fieg-Fnsi non possono godere dei futuri aumenti sui tabellari dei prossimi contratti rinnovati, riassorbiti negli assegni ad personam, e solo per metà di eventuali indennità riconosciute, come ad esempio le posizioni organizzative. L’accordo che ha ricevuto il via libera del Consiglio dei ministri rimane comunque importante. Fissa un diritto acquisito, uguale per tutta Italia, e definisce le regole di confluenza del personale nelle qualifiche e categorie del contratto della pubblica amministrazione.
Tutti i giornalisti ex Fieg-Fnsi saranno reinquadrati nel più alto livello retributivo della categoria D, per quanto riguarda il comparto funzioni locali, e in categoria equivalente negli altri contratti, salvo praticanti o pubblicisti di redazioni decentrate (se presenti) che finiranno in C. L’assegno ad personam, è stato chiarito nell’accordo, varrà ai fini del calcolo del Tfr.
L’intesa conferma anche la possibilità di aderire a Casagit Salute nel profilo uno – opzione aperta pure ai giornalisti della pubblica amministrazione che non hanno mai avuto il contratto Fieg-Fnsi - e ribadisce infine, passaggio altrettanto importante, il diritto insopprimibile del giornalista alla libertà di informazione e di critica, il dovere di rettifica e l'obbligo inderogabile al rispetto della verità sostanziale dei fatti e di tutte le altre norme deontologiche della professione.