Per chi non lo avesse già fatto, l’addebito bancario va autorizzato mandando per email l’apposito modulo debitamente compilato a cui va allegata la copia di un documento di identità. Il modulo si scarica dalla sezione “modulistica generale” del sito Casagit. L’indirizzo a cui spedire la email è assistenza@mail.casagit.it.
In questi giorni Casagit ha inviato appunto il bollettino Mav per il versamento del contributo dovuto alla Cassa o ha proceduto all'addebito dal conto corrente (per chi lo avesse già autorizzato).
Addebito bancario
Il contributo, per chi ha scelto l’addebito bancario, riguarda i due mesi di gennaio e febbraio ma da marzo la trattenuta sul conto corrente sarà mensile. Si ricorda che nel 2022 Inpgi divideva il contributo complessivo annuale per 14 mensilità, Inps lo ha diviso per 13 mensilità, mentre dal 2023 Casagit lo divide per sole 12 mensilità, facendo così salva la tredicesima. Di fatto, il contributo complessivo annuale non è aumentato: ma essendo diviso in 12 rate e non più in 14, ciascuna quota mensile risulta ora di poco più alta rispetto alla precedente divisione. Inoltre, da quest'anno, ciascuna delle 12 rate, oltre alla quota mensile del socio comprende anche - se questi contributi sono dovuti - la quota mensile per il nucleo famigliare e la quota mensile per il coniuge non a carico (nel 2022 si versavano 450 euro a giugno e dicembre, o 225 euro a trimestre; nel 2023 si verseranno 75 euro al mese).
Bollettino Mav
Per chi ha optato per il Mav, ogni bollettino conterrà tre mesi (questa volta gennaio febbraio e marzo). Anche con il Mav la quota del socio sarà sommata alla quota trimestrale del nucleo famigliare e a quella del coniuge non a carico.
I soci che ritengono troppo pesante la rata trimestrale possono richiedere che essa divenga mensile. Basterà rivolgere tale richiesta con una email ad assistenza@mail.casagit.it.
Infine, è da tener presente che sulle pensioni 2023 grava una Irpef leggermente più pesante (per effetto della mancata deducibilità del contributo Casagit, che comunque potrà essere portato in detrazione con la dichiarazione dei redditi nel 2024). Sono in corso iniziative, da parte di Fnsi e Ungp per cercare di mantenere la deducibiltà fiscale.