Intervento delle Commissioni pari opportunità del sindacato, per la Toscana Stefania Guernieri, dell'Usigrai e dell'Ordine e dell'associazione Giulia Giornaliste all'indomani dell'ultima inchiesta, a Bari, su un giro di prostituzione con minorenni emersa martedì 14 maggio 2024.
«Adolescenti
costrette alla prostituzione, non 'baby escort' o 'baby prostitute': dal 2016
l'uso di questi termini equivale a violazione deontologica passibile di
sanzione disciplinare». Lo ricordano in una nota congiunta le Commissioni pari
opportunità di Fnsi, Ordine dei Giornalisti e Usigrai e l'associazione Giulia
Giornaliste che «all'indomani dell'ultima inchiesta, a Bari, su un giro di
prostituzione con minorenni coinvolte, condanniamo l'uso di questi termini e
richiamiamo giornaliste e giornalisti all'uso corretto e rispettoso del
linguaggio».
Per le Cpo, «il ricorso che molte testate fanno della definizione 'baby
squillo' è una violazione della Carta di Treviso, cioè la carta deontologica
dei giornalisti per la tutela dei minori, come esplicitato con una delibera del
Consiglio dell'Ordine dei giornalisti nel 2016. L'Ordine ricorda che 'le
bambine sono le vittime e gli uomini che abusano di loro, i pedofili, sono i
colpevoli', aggiungendo che 'usare i termini corretti è alla base del nostro
lavoro. Scambiare le vittime con i colpevoli dà luogo ad una informazione falsa
e fuorviante'. Quando le vittime sono minori – conclude la nota – sono e devono
essere considerate innocenti anche nella terminologia».