Il presidente della Federazione nazionale della Stampa italiana, Giuseppe Giulietti, ha partecipato oggi, anche in rappresentanza del segretario generale Raffaele Lorusso, all'audizione in commissione Antimafia dei cronisti minacciati di recente in Campania. Collegati in videoconferenza, i giornalisti Giuseppe Bianco, Paolo Fratter e Mimmo Rubio hanno raccontato ai parlamentari presenti gli episodi di cui sono stati vittime. «C'è un clima pessimo per chi fa informazione», ha esordito Giulietti, citando anche gli ultimi casi di Palermo, dove due troupe Rai sono state aggredite nel giro di pochi giorni, e Roma, a margine delle proteste in piazza del Popolo. «Le istituzioni – è l'appello della Fnsi – sostengano e tutelino i colleghi impegnati ad esercitare il diritto-dovere di cronaca in un periodo così complicato che finiscono nel mirino di chi vorrebbe impedire ai cittadini di essere informati».
Evidenziando come molti di questi giornalisti siano spesso «precari senza tutele, diritti e garanzie», Giulietti ha quindi chiesto di non lasciarli soli. «Fnsi e sindacati regionali saranno parte civile al loro fianco nei tribunali, ma anche la politica e le istituzioni facciano loro da scorta», ha concluso il presidente Fnsi, chiedendo che «la Commissione acquisisca i video e i materiali delle aggressioni e degli scontri di piazza in cui sono rimasti coinvolti i giornalisti, li trasmetta alle autorità di polizia, si rechi nei territori per incontrare i colleghi, faccia pressione a tutela di chi informa i cittadini».
Il coordinatore del Comitato per le intimidazioni ai giornalisti, Walter Verini, e i commissari intervenuti hanno espresso solidarietà ai giornalisti minacciati e ribadito l'impegno delle istituzioni al fianco dei cronisti, accogliendo le proposte avanzate dalla Fnsi e dai cronisti minacciati.
Oltre ai parlamentari Stefania Ascari, Gianluca Cantalamessa, Nicola Pellicani e Luca Rodolfo Paolini, all'audizione sono intervenuti il segretario del Sindacato unitario giornalisti della Campania, Claudio Silvestri, e il segretario dell'Usigrai, Vittorio Di Trapani.
«Chi ha aggredito il collega Fratter a Napoli ha cercato di oscurare le telecamere affinché chi alimentava gli scontri non fosse individuato», ha rilevato Silvestri, che ha poi lanciato un forte richiamo alla responsabilità «anche dei politici, che con i loro attacchi ai giornalisti additano i colleghi come un bersaglio».
Dopo aver ricordato che «spesso nel mirino finiscono giornalisti e operatori senza tutele contrattuali», Vittorio Di Trapani ha infine annunciato che la notte del 2 novembre, Giornata mondiale per mettere fine all'impunità per i crimini contro i giornalisti, la Rai proietterà sulla facciata della sede di viale Mazzini i nomi di 80 reporter uccisi sulle cui vicende ancora non sono state fatte verità e giustizia.
Iniziativa cui il coordinatore Walter Verini ha auspicato l'adesione del Comitato per le intimidazioni ai giornalisti e della commissione Antimafia.