«Credo che sia opportuno ragionare su cosa sia oggi l'intelligenza artificiale e su cosa possa rappresentare nel futuro dell'editoria e dell'informazione. Sappiamo ancora troppo poco di quelle che potranno essere in futuro le dinamiche nell'ambito dell'informazione e dobbiamo, per questo, essere vigili. Sicuramente l'intelligenza artificiale ha un grande futuro di sviluppo in ambito medico, biomedico e ingegneristico. Dobbiamo porci il problema di come si possa utilizzare nel campo dell'informazione».
Lo ha detto il sottosegretario alla presidenza
del Consiglio con delega all'Informazione e all'editoria, Alberto Barachini, in
occasione della presentazione de 'I (social) media che vorrei' edito da Franco
Angeli e curato dal professor Ruben Razzante. Un libro che raccoglie diversi
saggi fra cui quello dello stesso Barachini.
«Io sono convinto - ha aggiunto - che il finanziamento pubblico
all'informazione serva ad aumentare le possibilità di sopravvivenza del settore
nel futuro. Credo anche che ogni innovazione possa avere usi virtuosi e usi non
virtuosi. Il nostro obiettivo è quello di rendere l'utilizzo eventuale
dell'intelligenza artificiale non sostitutivo del lavoro giornalistico, ma una
opportunità per le realtà editoriali di migliorare la ricerca archivistica, di
facilitare la produzione di news. Ovviamente resta e deve restare base del
lavoro giornalistico la capacità umana di cercare e selezionare le notizie, di
raccontare e filtrarle, gestendole con l'esperienza che solo la professionalità
del giornalista garantisce».
A settembre, ha quindi annunciato l'esponente dell'esecutivo nel corso
dell'evento che si è tenuto a Roma presso il centro 'Esperienza Europa David
Sassoli', «apriremo un confronto con le organizzazioni sindacali che ne hanno
fatto richiesta sull'utilizzo dell'intelligenza artificiale nel settore
dell'informazione e sulle conseguenze che l'IA può avere rispetto al diritto
d'autore e al copyright. Su queste tematiche siamo direttamente coinvolti nel
processo di confronto in ambito europeo sia sull'evoluzione della protezione
del diritto d'autore, sia sull'uso dell'IA».
Tutte tematiche che «saranno oggetto di prossime campagne di comunicazione
curate dal Dipartimento per l'Informazione e l'Editoria e tra queste la prima
sarà quella rivolta a spiegare ai cittadini italiani le nuove norme contro la
pirateria e per la protezione dei diritti audiovisivi. Nella convinzione che
l'educazione e la formazione digitale siano cruciali per aumentare la
necessaria consapevolezza sull'uso delle nuove tecnologie avvieremo anche
collaborazioni con istituti specializzati e con le stesse piattaforme», ha
concluso Barachini.