La segretaria generale della Fnsi Alessandra
Costante, accompagnata dal segretario vicario Domenico Affinito, ha partecipato
all'audizione convocata martedì 21 novembre 2023 dalla commissione Algoritmi
presieduta da Giuliano Amato, che sta mettendo in campo le azioni per studiare
le ripercussioni dell'intelligenza artificiale sull'editoria e, più in
generale, sull'economia.
Due i temi posti in evidenza dai rappresentanti del sindacato dei giornalisti
nel corso dell'incontro: l'impatto dell'impiego dell'intelligenza artificiale
sul mondo del lavoro e il potenziale impatto sul rapporto che lega media e vita
democratica.
«Sul tema dell'intelligenza artificiale, di cui discutiamo da circa un anno,
non vogliamo fare battaglie di retroguardia», ha esordito la segretaria
generale Costante.
«Abbiamo la necessità di entrare nel futuro, ma – ha aggiunto – con solide
garanzie sulla tenuta dei posti di lavoro e tenendo in debita considerazione
che l'editoria è un settore industriale diverso dagli altri. Siamo convinti che
i giornalisti debbano governare l'intelligenza artificiale e non esserne
governati e che, quindi, occorra trovare il giusto equilibrio fra innovazione e
responsabilità sociale».
Da qui le richieste del sindacato a istituzioni ed editori: la Fnsi chiede che,
sul modello della riforma delle agenzie di stampa, «il Dipartimento per
l'informazione e l'editoria ponga al centro il valore economico del
giornalista, riducendo finanziamenti e sostegni a quelle aziende che per fare
spazio all'intelligenza artificiale generativa sacrificano i posti di lavoro».
È inoltre fondamentale, ha rilevato Costante, che «ogni contenuto giornalistico
prodotto dall'intelligenza artificiale, pubblicato sui giornali come su
qualsiasi piattaforma di informazione sia contraddistinto da una 'etichetta' a
tutela dei fruitori dell'informazione».
Infine, «chiediamo agli editori – ha concluso la numero uno del sindacato – un
tavolo contrattuale per definire l'utilizzo dell'intelligenza artificiale nelle
redazioni: non può essere sufficiente la semplice autoregolamentazione da parte
datoriale, serve il confronto con l'organizzazione sindacale che rappresenta i
giornalisti tutti».