Editoria, lavoratori Gkn a giornalisti Dire: "In corteo anche per voi"

"E voi come state? Solidarietà alle giornaliste e giornalisti dell'agenzia Dire. Alle 00.15 del primo gennaio, noi partivamo in corteo. Perché così è il tempo che stiamo vivendo. Perché non sappiamo se vinceremo, sappiamo che c'è da continuare a camminare".

Inizia così il post di solidarietà dei lavoratori Gkn Firenze nei confronti dei giornalisti dell'agenzia Dire. “Loro sono diventati così cinici, arroganti, impuniti, da sfruttare ogni minuto, compreso quello del tempo che dovrebbe essere 'di divertimento'. Così ci hanno licenziato la prima volta d'estate e la seconda volta per Capodanno", continuano i lavoratori nel post su Facebook. "E quindi, noi non abbiamo avuto scelta che trasformare anche il tempo del brindisi e del divertimento in un atto di lotta e mobilitazione. Non è stata una scelta, perché scelta non ce n'è. Non c'è per noi e non c'è più nemmeno per voi. Quando diciamo così noi stessi ci illudiamo di riferirci a un tempo lontano, che ancora deve finire. Il futuro è già qui e puoi travolgerlo o esserne travolto”.

Viene dunque ricostruita la questione dei giornalisti della Dire, con gli ultimi fatti relativi alla notte di Capodanno: "Dopo aver già licenziato 14 giornalisti negli scorsi giorni, a due ore dalla mezzanotte DEL 31 DICEMBRE, l'agenzia stampa Dire ha mandato una mail di sospensione di 17 giornalisti senza retribuzione: 'Alle ore 22, l'amministrazione della società editrice Com.e ha comunicato tramite mail a 17 giornalisti della sede di Roma la sospensione dal lavoro con effetto immediato e senza retribuzione. Un atto gravissimo e senza alcun precedente e fondamento giuridico, oltre che assurdo per tempi e modi'. Forse queste 17 sospensioni non peseranno quantitativamente quanto il resto delle migliaia di licenziamenti in atto. Ma qualitativamente, ricordiamolo, questo è il livello di arroganza proprio laddove si produce informazione".

Infine, la solidarietà e la vicinanza: "Sin dai primi minuti di questa nostra vicenda abbiamo detto alle colleghe e ai colleghi della stampa che, raccontando Gkn, stavano raccontando il proprio presente e il proprio futuro. Perché se questo accadeva a noi era perché ad altre/i era già accaduto o stava per accadere. A mezzanotte e un quarto non sapevamo di essere già in corteo anche per la mail di sospensione delle giornaliste/i della Dire. Sapevamo però di dovere essere già in corteo".