Editoria: nuova edizione di "Un pirata in cielo", libro su Marco Pantani di Riccardo Clementi

Si tratta di un ampio aggiornamento del volume uscito nel 2018 con lo stesso titolo – mentre il precedente sottotitolo era “14 volte Pantani... dalle vette delle Alpi alle stelle del Firmamento” – che si compone di 4 capitoli aggiuntivi, una nuova “Praefatio” introduttiva e contenuti inediti per un totale di circa 50 pagine di scritto in più rispetto alla prima edizione. Anche la copertina presenta novità grafiche, perché alle montagne e al cielo stellato della prima edizione si aggiunge il mare da cui il Pirata di Cesenatico trae origine: nell’immagine stilizzata ed evocativa, realizzata dal graphic designer Stefano Tomassetti, si colgono le radici marine di Pantani che, in sella alla sua bici, sembra quasi uscire dall’acqua per prenderne la forza, la linfa e l’ispirazione, fino a mettere le ali ed arrampicarsi sulle montagne, in una sorta di scalata che si fa eterna nel Firmamento senza tempo e senza confini, il tutto a rappresentare il suo fulmineo passaggio terreno.

E se il primo volume del 2018 ruotava tutto intorno al numero 14 – perché 14 erano gli anni senza Pantani, 14 è il giorno di San Valentino in cui nel 2004 il campione di Cesenatico salutò il mondo, 14 è il numero di tappa in cui Pantani ottenne il primo successo al Giro d’Italia ’94, 14 erano i capitoli del libro proprio come le vittorie centrate tra Giro e Tour prima del drammatico 5 giugno ’99 – questa nuova edizione fa del 18 l’elemento di riflessione del testo: “il 14 febbraio è il 18° anniversario della morte di Pantani – scrive Clementi18 anni, il tempo della maturità. Anche la memoria di Marco raggiunge la maggiore età. L’epopea del Pirata è diventata grande, ha cambiato aspetto e nella memoria collettiva si è rivelata per quello che è realmente. Questa nuova edizione vuole continuare a far vivere Pantani attraverso il racconto delle sue imprese in bicicletta, opere d’arte da consegnare ai posteri. Scriveva Aristotele che ‘la memoria è lo scriba dell’anima’. Oggi, spesso, le parole sono buttate là per creare caos. Ma in verità possiamo utilizzarle per elevare mente e cuore. In qualsiasi ambito le parole fanno la differenza perché raccontano di noi, tessono relazioni, vivono di un significato che non svanisce. Come gli scatti di Pantani. Che ormai sono eterni. Perché un Pirata non muore mai. Vive”.