Fnsi-Ast: gestione dell'emergenza nelle aziende dove lavorano i giornalisti

in ordine alle attività produttive (ovvero tutte quelle attività che mirano alla produzione di beni e servizi) ed alle attività professionali, per il periodo ricompreso tra il 12 ed il 25 marzo 2020, raccomanda che: 

  1. sia attuato il massimo utilizzo da parte delle imprese di modalità di lavoro agile (secondo le forme già precisate in precedenza) per le attività che possono essere svolte al proprio domicilio o in modalità a distanza;
  2. siano incentivate le ferie e i congedi retribuiti per i dipendenti nonché gli altri strumenti previsti dalla contrattazione collettiva;
  3. siano sospese le attività dei reparti aziendali non indispensabili alla produzione;
  4. si assumano protocolli di sicurezza anti-contagio e, laddove non fosse possibile rispettare la distanza interpersonale di un metro come principale misura di contenimento, con adozione di strumenti di protezione individuale;
  5. siano incentivate le operazioni di sanificazione dei luoghi di lavoro, anche utilizzando a tal fine forme di ammortizzatori sociali; per le sole attività produttive si raccomanda altresì che siano limitati al massimo gli spostamenti all'interno dei siti e contingentato l'accesso agli spazi comuni. 

Il decreto prevede inoltre che, in relazione a quanto sopra indicato, vengano favorite, limitatamente alle attività produttive, le intese tra organizzazioni datoriali e sindacali. 

Le nuove disposizioni, fanno cessare l'efficacia, ove incompatibili, delle misure di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 8 marzo 2020 e del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 9 marzo 2020. 

Dalla lettura delle norme sopra riportate emerge quindi che il Governo continua a raccomandare, alle imprese, il ricorso al lavoro agile per tutte quelle attività che possono essere svolte dal proprio domicilio, oltre all'invito al massimo utilizzo di tale modalità di lavoro per tutte le attività non sospese. 

Viene inoltre confermata la raccomandazione affinché vengano incentivate (quindi senza alcuna forzatura) le ferie a cui da oggi si aggiungono i congedi retribuiti previsti dalla vigente disciplina, oltre agli “strumenti previsti dalla contrattazione collettiva”, pertanto, appare evidente che – nel campo di applicazione dei contratti nazionali di lavoro giornalistico sottoscritti dalla FNSI – i giornalisti vadano messi in condizione di fruire, al pari delle ferie, anche dei giorni di permesso ivi previsti. 

Il Decreto prosegue con la raccomandazione di assumere protocolli di sicurezza anti contagio e -ove non fosse possibile rispettare la distanza interpersonale minima di un metro - l'adozione di dispositivi di protezione individuale (come ad esempio: guanti sterili, mascherine monouso idonee al contenimento dell'emergenza in atto, disinfettanti e ogni altro strumento specificatamente utile allo scopo), oltre alle operazioni di sanificazione dei luoghi di lavoro. Sul punto si ricorda che il datore di lavoro è il soggetto, per legge, responsabile della sicurezza sui luoghi di lavoro. 

Appare, inoltre, quanto mai opportuno - stante anche il richiamo contenuto nel nuovo DPCM teso a favorire le intese sindacali - che tutti i soggetti sindacali incardinino un percorso condiviso finalizzato a concertare una serie di interventi, aventi ad oggetto l'organizzazione del lavoro, che consentano un'azione combinata che da un lato, garantisca l'operatività delle redazioni e, dall'altro, consenta un ricorso concordato sia per quanto riguarda la fruizione di ferie, congedi retribuiti e permessi, che per quanto concerne l'attivazione del lavoro agile. 

Cordialità. 

Tommaso Daquanno