"La crescita delle diseguaglianze e il moltiplicarsi di fenomeni di esclusione sociale – affermano Raffaele Lorusso, segretario generale della Fnsi e Sandro Bennucci, presidente dell'Associazione Stampa Toscana – rischiano di mettere a rischio la coesione sociale. Il lavoro è diventato una merce, uno strumento di ricatto sociale, come recenti episodi hanno confermato in modo inequivocabile. Il settore dell'informazione vive sulla propria pelle il dramma di una precarietà che condiziona l'esistenza di migliaia di giornalisti giovani e meno giovani, negando loro una prospettiva di vita dignitosa. Ripartire dal lavoro vuol dire ridare centralità alla dignità delle persone perché il precariato e le nuove povertà stanno annichilendo l'esistenza di migliaia di individui. Per questo, essere al fianco di Cgil, Cisl e Uil è un dovere per tutti coloro che continuano a credere che il lavoro sia il fondamento della convivenza civile e della civiltà italiana ed europea".