Giulietti era accompagnato dal presidente dell'Associazione stampa Toscana, Sandro Bennucci, dal consigliere Ast Nazzareno Bisogni e da Marzio Fatucchi, presidente della Consulta dei Comitati di redazione della Toscana. Non ha fatto mancare il suo sostegno alla causa anche il presidente dell'Ordine dei giornalisti della Toscana, Carlo Bartoli.
«Qui – ha sottolineato Bennucci – si smantella un grande pezzo della produzione toscana. Non solo 422 lavoratori con famiglie, ma una parte dell'industria italiana soppressa con una mail senza motivo. L'informazione è molto sensibile a questo tema, noi lottiamo da anni contro il precariato, non vogliamo che questa situazione si risolva con un'elemosina ma che si salvi la fabbrica tutta insieme».
La presenza al presidio, hanno sottolineato Giulietti e Bennucci, vuole dimostrare il sostegno dei giornalisti italiani a favore dei lavoratori che lottano per difendere il loro posto e il sostegno ai sindacati impegnati a salvaguardare l'occupazione e a combattere il precariato.
«Siamo venuti a Campi Bisenzio – ha evidenziato Giulietti – per ricordare a noi stessi che siamo legati da un patto federativo antichissimo con Cgil Cisl Uil e ora è tempo di applicarlo. Anche perché la crisi che si sta consumando qui è una crisi che riguarda centinaia di aziende e tocca anche la nostra categoria. Ci sono centinaia di giornalisti precari, privati dei diritti, che ogni giorno fanno il loro mestiere. È ora di dare meno solidarietà ma sostegni concreti, con l'introduzione della legge sull'equo compenso».
Per Bennucci, è «fondamentale che l'informazione riesca a ritrovare la sua identità, non sono più tollerabili articoli a 5 euro a pezzo, servono contratti veri e l'introduzione dell'equo compenso che è bloccato da anni. Speriamo il governo ascolti le nostre rivendicazioni con i lavoratori Gkn».