Fnsi e Ast: Cassa integrazione richiesta da editori che già fruiscono della legge 416/81

La Fnsi sta chiedendo chiarimenti ai ministeri competenti, ma in attesa di risposte ufficiali mette in guardia gli organismi sindacali perchè, se l’attivazione della Cassa integrazione in deroga con causale “Covid-19 nazionale” non risultasse poi applicabile alle aziende destinatarie della L. 416/1981, i colleghi eventualmente interessati subirebbero un inevitabile danno sul piano retributivo e previdenziale.

Di seguito inoltro la nota di Lorusso e resto naturalmente a disposizione per ulteriori informazioni e chiarimenti.

Un caro saluto

Sandro Bennucci

Federazione Nazionale della Stampa Italiana
Il Segretario Generale

Prot. n. 107/D

                                                                         Ai Comitati e Fiduciari di redazione
                                                                         Alle Associazioni Regionali di Stampa
                                                                         Loro indirizzi

Care colleghe e cari colleghi,
stiamo registrando numerose richieste di chiarimento sulla possibilità che le aziende destinatarie della Legge 416/81 - a cui la disciplina vigente riserva lo strumento della CIGS - possano accedere alla Cassa integrazione in deroga con causale “Covid-19 nazionale”, prevista dell’art. 22 del DL 18/2020.
Considerato che la materia in argomento non risulta ancora del tutto acclarata, gli uffici della FNSI hanno inoltrato una specifica richiesta di chiarimenti alle competenti strutture ministeriali. Una analoga richiesta ci risulta sia stata inoltrata anche dalla FIEG.

In attesa della risposta ai quesiti, è necessario che le Associazioni regionali di Stampa ed i CDR tengano alta l’attenzione vigilando sull’avvio delle procedure sopra descritte. È evidente, infatti, che se l’attivazione della Cassa integrazione in deroga con causale “Covid-19 nazionale” non risultasse poi applicabile alle aziende destinatarie della L. 416/1981, i colleghi eventualmente interessati  subirebbero un inevitabile danno sul piano retributivo e previdenziale.
Sarà, comunque, cura della FNSI informare tempestivamente le Associazioni regionali di Stampa ed i CDR non appena ci saranno forniti i chiarimenti richiesti.
Un caro saluto.

Raffaele Lorusso