Fondo solidarietà Ast, nuova commovente lettera: "Ora va meglio, restituisco i soldi. Possono servire ad altri"

La nuova lettera, sempre commovente, arrivata al presidente dell’Ast Sandro Bennucci, informa, come detto, che la sua situazione è notevolmente migliorata per questo ha deciso di restituire quei soldi perché possano magari servire ad alleviare il disagio di altri. 

“I due gesti, che si sono succeduti in un brevissimo arco di tempo – dice il presidente Sandro Bennucci – indicano con chiarezza che il tasso di solidarietà presente tra i colleghi è davvero importante e ci incoraggiano a proseguire su questa strada. Istituendo il Fondo in occasione della prima ondata pandemica che ha messo in seria difficoltà tanti giornalisti precari o disoccupati, l’Ast non solo svolge il proprio ruolo nelle battaglie in difesa dei colleghi e del loro lavoro, ma ha reso concreto il senso di solidarietà, che è proprio del sindacato, con l'obiettivo di non lasciare mai solo nessuno, soprattutto nei momenti più difficili”. 

Il Fondo di solidarietà dell’Ast è stato costituito col fondamentale contributo del Gruppo giornalisti pensionati della Toscana, con i fondi residui del disciolto Gruppo cronisti e con le somme che tradizionalmente l’Ast destinava alle strenne natalizie. Ora si aggiungono questi due importanti contributi che portano con sé un importantissimo valore morale.

Ecco la lettera del collega:

“Ciao Sandro, buon anno,

ho letto quanto hai scritto nell’ultima informativa e ho trovato definitivo stimolo per fare una cosa a cui pensavo. Ricevere, lo scorso anno, il contributo di solidarietà dall’Associazione Stampa Toscana è stato un gesto simbolico cui ho dato molto valore. Questi anni ci hanno rinchiuso, marginalizzato e sapere che c’è intorno qualcuno che vuole e può mostrarti solidarietà aiuta a trovare motivazioni e stimoli per non desistere. Soprattutto pensando che quello che ho ricevuto non era dovuto. Qualche tempo dopo mi si sono riaperte finestre di operatività e chiudo quest’anno con prospettive molto diverse dai precedenti. Per questo ho preso la decisione: restituire quanto avuto un anno fa all’Associazione, sicuro che la stessa proverà a riportare l’ottimismo e la voglia di riproporsi in qualche collega meno fortunato”.

Lettera firmata