Troppi nodi sono ancora da sciogliere e non più tempo di rinvii: dalla soluzione per le testate in crisi i cui editori non possono più usare l'inpgi come bancomat per pagare i prepensionamenti alla inderogabile urgenza di regolarizzare i tanti precari o offrire loro un equo compenso, dalla stessa situazione di criticità dell'istituto di previdenza dei giornalisti alla necessità di una soluzione per i giornalisti "esodati" senza stipendio e senza pensione, dall'approvazione delle norme contro le querele bavaglio al sostegno all'emittenza locale.
Politica ed Istituzioni si sono schierate al fianco dei giornalisti e per questo vanno ringraziate per questa scelta che adesso deve tradursi in un impegno comune, ognuno nel proprio ruolo, perché davvero la difesa della professione giornalistica diventi la difesa dei cittadini ad essere informati.
Le nostre richieste
Salvaguardia della previdenza e del welfare della categoria attraverso la difesa dell'Inpgi, l'Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti, per ridare dignità al lavoro, per l'equo compenso, contro il precariato che affligge da anni la professione giornalistica, per la difesa dei colleghi “esodati” in seguito alla chiusura di testate anche importanti che li hanno lasciati senza stipendio e senza pensione, per la difesa delle storiche testate che in Toscana stanno attraversando un delicatissimo momento di crisi e per un giusto contratto dei giornalisti nella PA: questi gli obiettivi del presidio durante il quale una delegazione formata dal presidente dell’Associazione Stampa Toscana Sandro Bennucci e dal presidente dell’Ordine dei giornalisti della Toscana Carlo Bartoli si è incontrata con il prefetto Alessandra Guidi esponendo i motivi della protesta.
Giornalisti in attività, pensionati, telecinefotoreporter, giornalisti degli uffici stampa pubblici e privati, freelance, colleghi della Rai e dell’emittenza privata messa in ginocchio dalla contrazione della pubblicità dovuta alla pandemia, precari in attesa di un vero equo compenso, “esodati”, giornalisti licenziati da aziende ormai chiuse, colleghi dei quotidiani La Nazione e Il Tirreno impegnati in difficilissime vertenze nelle quali la posta in palio sono decine di posti di lavoro messi a rischio da prepensionamenti chiesti da editori dai quali il nostri istituto di previdenza è considerato una specie di bancomat. Tutte le diverse declinazioni di una medesima professione, quella giornalistica, hanno fatto sentire la propria voce per chiedere che le risorse del Piano di Ripresa e Resilienza finanziato dai fondi della Ue tengano vengano impiegate per garantire non solo i diritti dei giornalisti ma soprattutto quelli dei cittadini ad essere informati e che Governo e Parlamento varino al più presto i provvedimenti, fondamentali per la libertà d’informazione ormai incardinati, come quelli contro le querele-bavaglio.
La solidarietà e la partecipazione alle richieste dei giornalisti sono state espresse dal Sindaco di Firenze Dario Nardella, in rappresentanza del quale ha preso la parola la vicesindaca Alessia Bettini, dal Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani con un messaggio letto durante la manifestazione, dal Presidente del Consiglio Regionale Antonio Mazzeo, e da rappresentanti delle forze politiche che sono intervenuti direttamente alla manifestazione prendendo la parola, tra cui i consiglieri regionali del Pd Andrea Vannucci e Fausto Merlotti del Pd e Francesco Torselli di Fdi, e dai segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil, Dalida Angelini, Ciro Recce e Annalisa Nocentini. Tutti i rappresentanti politici e delle istituzioni sono stati ringraziati dal Presidente dell’Ast a nome degli organismi dirigenti del sindacato unico ed unitario dei giornalisti della Toscana. Bene, davvero. Ma ora servono fatti concreti e anche pressioni sul governo per ottenere una vera riforma capace di attingere anche al Recovery plan.
Le fasi più importanti della manifestazione di Firenze, oltre che delle manifestazioni delle altre città, sono state trasmesse sulla diretta Facebook organizzata dalla Federazione Nazionale della Stampa Italiana, grazie alla collega Chiara Brilli, componente del Consiglio direttivo dell’Ast e consigliera nazionale della Fnsi, il cui link è https://www.facebook.com/FnsiSocial/videos/265034325369952 (l’inizio del collegamento da Firenze è al minuto 14 circa).