Ast, che volle fortemente nel 2006 la legge che introduceva il contratto Fieg-Fnsi, e che l'ha difesa fino in fondo, è stata informata solo la scorsa settimana dei passi che la Regione Toscana e la maggioranza politica che la governa intendevano percorrere. Insieme al Cdr dell'Agenzia della Giunta e alla fiduciaria del Consiglio, Ast ha ricevuto un’informativa, chiedendo precise garanzie sull’applicazione delle norme di salvaguardia nazionale che tutelano, appunto, il trattamento in godimento. Ma la partita non finisce qui.
Ci sono centoventi giorni, stabiliti dalla legge, per definire in modo compiuto il passaggio al comparto del pubblico impiego con le dovute salvaguardie per chi fino ad oggi era inquadrato con il contratto giornalistico. E in questi 120 giorni Ast, assieme al Cdr dell'Agenzia Giunta e alla fiduciaria del Consiglio, con l'assistenza tecnica della Fnsi, controllerà affinché le rassicurazioni ricevute si traducano in atti concreti e s'impegnerà a difendere tutti gli istituti e le previsioni contrattuali del Cnlg fino ad oggi garantiti, che devono intendersi pienamente in essere nelle more del passaggio al nuovo contratto. Ast auspica pure che possano essere trovate soluzioni, anche nazionali, per mitigare il rischio di sterilizzazione degli stipendi futuri dei giornalisti già assunti e, in sede di rinnovo di contratto, la definizione di specifiche indennità legate al lavoro dei giornalisti. La nuova legge, in ogni caso, ribadisce che nell’Agenzia della Giunta regionale e nell’Ufficio stampa del Consiglio potrà lavorare solo chi è iscritto all’albo dei giornalisti, così come giornalista (un professionista, ma laureato) dovrà essere il direttore.
Non basta: come in occasione delle elezioni regionali di 5 anni fa, Ast chiederà ai candidati presidenti di firmare un protocollo sulla comunicazione e l'informazione in Toscana, dove siano ben descritte anche le garanzie per i colleghi che lavorano per la Giunta e il Consiglio.