Ceccarelli ha insistito sulla difficoltà di intervenire in un territorio delicato dal punto di vista paesaggistico ed ambientale, incrementata da ritardi clamorosi dovuti agli iter di progettazione e autorizzazione: sempre più frequentemente, ha spiegato i tempi di realizzazione sono molto più lunghi di quelli autorizzativi. Rispondendo alle domande dei colleghi Ceccarelli ha anche detto che è in “stand by” il progetto di istituire la stazione ferroviaria Av Media Etruria poiché i gestori dei collegamenti reputano non sufficiente il “bacino di convenienza” dei potenziali utenti. Al corso è stato presentato il Piano regionale integrato infrastrutture e mobilità: una piattaforma, ha spiegato Enrico Becattini, direttore delle politiche della mobilità della Regione Toscana, che comprende la mobilità attraverso infrastrutture ferroviarie, viarie, aeroportuali e marittime. Più rotaia per le merci, più trasporto pubblico per le persone è, in sintesi, la filosofia del piano che prevede a breve termine un investimento regionale di 600 milioni. Sul concetto di accettabilità sociale delle grandi opere si è soffermato Edo Bernini, direttore ambiente e energia della Regione Toscana, secondo il quale, i processi di partecipazione non possono essere solo un orpello ma devono anche prevedere una “accettabilità dei tempi di critica” in modo che essa non si trasformi in un veto. Tra gli altri interventi quello di Marco Toccafondi, direttore sviluppo e commercializzazione territoriale centro-nord di Rfi, che ha insistito sul ruolo sociale di Rfi, e quello di Raffaele Carso, responsabile nuove opere di Anas, il quale ha posto l’accento proprio sull’impegno del monitoraggio delle opere per assicurarne la piena efficienza.