Gruppo Corriere sbaglia i conti: marcia indietro su accordo per i prepensionamenti. Fnsi, Ast, Asu e Asr non firmarono. Sindacato schierato in difesa dei colleghi

Si conclude così, in modo triste e paradossale, una delle fasi della vertenza tra i giornalisti e l’Azienda che ha visto quest’ultima pervicacemente sorda ad ogni tentativo di invito da parte di Fnsi e Assostampa regionali di soprassedere all’apertura della procedura di Cig finalizzata ai prepensionamenti, dicendosi disponibili a discutere di altre soluzioni per contenere i costi in questa fase di emergenza sanitaria. In questo modo si sarebbe dato respiro a redazione e azienda nel tentativo di un rilancio peraltro già fortemente compromesso dalla decisione unilaterale del Gruppo di trasferire a Perugia, i giornalisti delle redazioni di Siena, Arezzo e Terni: un rarissimo e bizzarro caso di asserita volontà di maggiore radicamento delle testate in questi territori, ma senza che in essi vi fosse la presenza dei giornalisti. Un progetto fuori da ogni logica imprenditoriale e professionale.

La Fnsi e le Associazioni Regionali di Stampa Toscana, Umbra e Romana, di fronte al fallimento della strada fin qui intrapresa, segnata dalla mai negata volontà dell’obiettivo finale di licenziamenti una volta esaurita la Cig e dalla scarsa conoscenza delle norme, si dichiarano pronte a riprendere la trattativa, purchè basata su più congrue e ragionevoli prospettive, e ad assistere in ogni sede tutti i colleghi del Gruppo Corriere.