Il presidente Sandro Bennucci e tutti gli organismi dirigenti dell'Associazione Stampa Toscana si uniscono allo sdegno della Fnsi e dell'Usigrai per la decisione della Russia di ritenere ricercati, e quindi penalmente perseguibili dalla magistratura di Mosca, i colleghi Rai Stefania Battistini e Simone Traini "colpevoli" soltanto di aver svolto il loro lavoro nell'esclusivo interesse dei cittadini ad essere informati.
"Il giornalismo non è un crimine. La posizione della Russia non è né democratica né contemporanea. Ricorda invece tempi bui di un passato che ritorna e che vede nell'informazione libera un nemico da combattere e annientare". Lo affermano Alessandra Costante, segretaria generale della Fnsi, e Sandro Bennucci presidente Ast.
"Bene ha fatto il ministro Tajani - aggiungono - a convocare
l'ambasciatore russo, ma ancora meglio sarebbe stato se lo avesse fatto prima,
quando venne diffusa la notizia di Stefania Battistini e Simone Traini indagati
in Russia per essere entrati nel territorio nazionale insieme alle truppe
ucraine".
Per Costante e Bennucci, "intimidazioni e pressioni, anche violente come questa, non spegneranno certo il faro che i media italiani hanno acceso sulla guerra che si sta consumando alle porte dell'Europa. La solidarietà di Fnsi e Ast ai colleghi della Rai".