E’ uscito il libro “Il giornalista pubblico” scritto da Michele Taddei. Il libro fa parte della collana "Quaderni della formazione" edito dalla Fondazione Odg. Si tratta del 10° titolo della collana e riguarda, appunto, la figura del giornalista pubblico così come definito dal contratto collettivo.
Si suddivide in quattro capitoli e contiene anche un testo inedito di Carlo Bartoli.
INDICE
1 Giornalismo, tra crisi e prospettive Il declino dei giornali tradizionali. La strada del web. La sfida con l’Intelligenza Artificiale. Per una nuova educazione ai media.
2 Il giornalista pubblico Il lungo viaggio nella PA. Mai più addetto stampa. Nessuna distinzione tra professionista e pubblicista. Codici deontologici e di comportamento. Differenze con altre figure della comunicazione pubblica. Scorie da «figlio di un dio minore».
3 Protagonista nella società della trasparenza Sotto gli occhi della folla. La casa di vetro. Il Piano di comunicazione per la rotta. Gli strumenti a disposizione. I Social per la navigazione. Moderatore del dibattito pubblico.
4 Una questione di democrazia La metafora del pollo. Il pendolo dei Social. Garante dei fatti. Il patto di fiducia.
QUARTA DI COPERTINA
La comunicazione è parte integrante dell’azione amministrativa.
Per garantire “trasparenza totale” verso cittadini e media deve essere
realizzata da un professionista: il giornalista pubblico. Chiamato
impropriamente “addetto stampa”, solo di recente è stato definito il suo
profilo, nonostante l’ufficio stampa sia stato riconosciuto nella Pubblica
amministrazione con la legge n. 150 del 2000.
Si tratta di una figura ancora poco conosciuta; finora la sua è stata una vita
professionale vissuta nell’ombra. Eppure è protagonista del processo
comunicativo, svolgendo un ruolo fondamentale nell’elaborazione e scelta dei
tempi per la diffusione delle notizie. La sua produzione di contenuti è fonte
primaria di informazione per i colleghi delle redazioni. E da qualche tempo
anche per i cittadini che attraverso il web e i Social entrano direttamente in
relazione con il suo lavoro.
Questo libro ne ricostruisce la storia, a partire dal lungo percorso che ha
portato dalla segretezza dello Stato alle legittime esigenze di trasparenza che
assegnano al giornalista pubblico un ruolo centrale nella definizione di quel
patto di fiducia che coinvolge amministrazioni pubbliche e cittadini. E che
riguarda anche la vita democratica di ciascuno di noi.
MICHELE TADDEI, giornalista, si occupa di uffici stampa e comunicazione
pubblica, socio fondatore delle società Agenziaimpress e Primamedia. Ha
pubblicato: Siamo onesti! Bettino Ricasoli, il barone che volle l’unità
d’Italia (2010), Scandalosa Siena (2013), Cuore di Giglio (2016), Siena bella
addormentata (2018), Steppa bianca (2021). È vicepresidente dell’Ordine dei
Giornalisti della Toscana.