Tutte le cifre del bilancio
Il Consiglio generale dell’Inpgi ha approvato oggi con 40 voti favorevoli e 20 contrari il bilancio consuntivo 2020 della Gestione principale, che chiude con un disavanzo di gestione di 242,2 milioni di euro. Il risultato della Gestione previdenziale presenta un saldo negativo di 188,4 milioni ed è determinato dal complessivo perdurare dell’andamento negativo degli indicatori principali dell’attività caratteristica dell’Ente. Anche quest’anno, infatti, l’Istituto ha perso altri 855 rapporti di lavoro attivi, che si aggiungono agli 865 persi nel 2019, e la contribuzione IVS corrente, pari a 328,075 milioni, registra una diminuzione del 2,76% rispetto al 2019. Riguardo alle prestazioni la spesa per le pensioni IVS risulta pari nel 2020 a 545,6 milioni di euro, con un incremento, rispetto al 2019, dell’1,81%. Inoltre, la spesa complessiva per gli ammortizzatori sociali nel 2020 è stata pari a 9,7 milioni di euro e, pur risultando in diminuzione rispetto al 2019, continua comunque a rappresentare una voce rilevante del bilancio dell’Istituto. La Gestione patrimoniale nel suo complesso ha registrato un avanzo pari a 6,6 milioni di euro, in diminuzione di 39,6 milioni (pari al 85,71%) rispetto all’esercizio precedente. La rilevante diminuzione riscontrata è diretta conseguenza dei maggiori utili realizzati nell’anno precedente a seguito delle operazioni straordinarie di apporto alla Sicav. Inoltre, per l’esercizio in esame, c’è stata la volontà di non procedere ad operazioni di vendita con realizzo di utili - che avrebbero incrementato il rendimento ma sarebbero stati soggetti a tassazione - con conseguente mantenimento delle plusvalenze implicite non realizzate nel comparto dell’attivo circolante, che - sul piano sostanziale - costituiscono un ulteriore margine di riserva ancorchè non formalmente contabilizzabile.
Per quanto riguarda invece la Gestione separata - il cui bilancio consuntivo 2020 è stato approvato con 47 voti a favore, 9 contrari e 3 astenuti dai consiglieri presenti – gli indicatori si presentano positivi anche per il 2020, ancorchè il bilancio evidenzi, anche nel settore giornalistico, i segnali dell’impatto che la crisi dovuta alla pandemia da Covid-19 ha determinato sull’intero mondo del lavoro e delle professioni. Rispetto al 2019 infatti calano le entrate previdenziali (- 7%) e si riduce l’avanzo della gestione previdenziale (-13,4%).
La diminuzione si deve essenzialmente alla frenata dei contratti da co.co.co. e al calo dei redditi per tutte le tipologie di lavoratori.
L’avanzo economico di gestione per l’esercizio 2020 è risultato quindi pari a 26,1 milioni di euro, in diminuzione rispetto a quello registrato nell’anno precedente (76,9 milioni nel 2019).
Il Consiglio generale - in adesione alle previsioni legislative vigenti, di accompagnare il processo di allargamento della platea degli iscritti delineato dall’art. 16 quinquies del Decreto legge n. 34/2019 con l’adozione di ulteriori misure di intervento volte alla riduzione della spesa e all’incremento delle entrate, per contribuire al ripristino dell’equilibrio tecnico-finanziario della Gestione previdenziale sostitutiva dell’assicurazione generale obbligatoria - ha inoltre deliberato di ridurre le attuali indennità di carica di tutti componenti degli Organi di amministrazione e di controllo nella misura del 10%.
Infine, nella seduta odierna è stato approvato a maggioranza un ordine del giorno con il quale il Consiglio generale rivolge un forte e pressante appello al Governo per porre in essere in tempi brevi - mancando ormai solo due mesi alla scadenza dell’ultima proroga rispetto al possibile commissariamento dell’Istituto - tutti i provvedimenti necessari a garantire la sostenibilità dell’Inpgi, unico Ente sostitutivo dell’Inps nel panorama delle Casse privatizzate.
Ordine del giorno approvato: forte appello al Governo
Il Consiglio generale dell'lnpgi, riunitosi il 29 aprile per l'approvazione dei bilanci consuntivi 2020 dell'Istituto di Previdenza dei giornalisti, rivolge un forte e presssante appello al Presidente del Consiglio Mario Draghi, ai Ministri Orlando, Franco e Brunetta nonche' al sottosegretario con delega all'editoria Moles. La sostenibilita' dell'lnpgi, nonostante l'avvio di un tavolo aperto dall'ex Presidente del Consiglio nel febbraio 2020, non è ancora stata garantita. Un grave vulnus che viene arrecato a lavoratrici e lavoratori di un settore cruciale per la vita democratica del Paese. Un incomprensibile ritardo, a fronte di conti gestionali che danno una rappresentazione perfetta della crisi strutturale che ha travolto l'editoria. Un comparto industriale dove il susseguirsi degli stati di crisi - con pensionamenti, prepensionamenti e mancate assunzioni - hanno ridotto drasticamente il numero dei giornalisti attivi, impropriamente sostituiti da un aumento esponenziale di lavoro autonomo, quasi mai effettivamente tale. Ricordiamo che l'lnpgi nel nostro paese e' l'unica cassa previdenziale privata totalmente sostitutiva dell'lnps, che garantisce non solo le pensioni dei lavoratori dipendenti e autonomi ma anche l'insieme degli ammortizzatori sociali che hanno consentito negli anni di attutire l'impatto devastante della crisi: ben 500 milioni di euro sono stati spesi dall'lnpgi per ammortizzatori negli ultimi 10 anni. Ricordiamo anche che la salvaguardia dell'lnpgi è il presupposto essenziale per l'autonomia, l'indipendenza e il pluralismo del giornalismo italiano.
Per questo, per il ruolo unico e delicato svolto dal nostro Istituto, chiediamo che il goveno si faccia parte attiva e risolutiva in modo diretto e veloce, mancando solo 2 mesi alla scadenza dell'ultima proroga concessa dal Parlamento rispetto al possibile commissariamento dell'Istituto.