Inpgi: cerchiamo di allontanare le ombre. Intervento di Olga Mugnaini

Ma a pochi giorni dall'approvazione dei documenti da parte del Consiglio Generale e dopo la Conferenza  dei Fiduciari dell'Istituto, vorrei condividere con voi non solo i timori, ma anche un cauto ottimismo verso le tante iniziative in corso per salvare Inpgi e con esso le nostre pensioni, attuali e future.

Di fronte allo squilibrio sempre più forte tra attivi e passivi, al calo delle assunzioni che sono linfa vitale per la sopravvivenza della categoria e dell’autonomia dell'istituto pensionistico, come già sapete stiamo cercando di ampliare la platea contributiva, coinvolgendo i comunicatori. L'obiettivo è già stato raggiunto con una legge dello Stato approvata l'anno scorso, ma visti i conti, è strategico anticipare l'ingresso di questi contribuenti al 2021 invece che nel 2023 come stabilito in precedenza dalla norma.

L'accordo che si sta cercando di ottenere col Governo è l'ingresso di almeno una parte dei comunicatori, ossia prima di tutto quelli che lavorano nel settore pubblico.

Secondo i calcoli, condivisi con i tre ministeri vigilanti sul nostro Istituto, ciò basterebbe a mettere in sicurezza l'Inpgi per alcuni anni, in attesa del 2023, quanto tutta la legge a nostro favore andrà a regime e riporterà i conti in pareggio. Vi ricordo che si parla in fatti di 14mila posizioni previdenziali.

Su questo fronte il sottosegretario all’Editoria Andrea Martella ci sta dando buone speranze, con l'obiettivo anticipare l'ingresso di una parte dei comunicatori nella prossima legge di bilancio. Sul piano politico, tutto quello che possiamo fare su questo fronte è in atto, sperando di non trovare troppi ostacoli da parte dei tanti detrattori della nostra categoria.

Fondamentale è pertanto continuare a tenere desta l'attenzione dell’opinione pubblica e del Governo.

E' chiaro che in questo momento, più di sempre, è fondamentale il lavoro di squadra, principalmente al fianco del sindacato e dell'Ordine, entrambi impegnati  su sfide  difficilissime e sofferte in difesa dei giornalisti, dei loro diritti e dei loro stipendi.

E non meno difficile è il compito dell'Inpgi, che ogni  mese deve  erogare 38 milioni di euro di pensioni, a fronte di 26 milioni di entrate. Uno squilibrio che nasce la numero degli attivi in picchiata: solo nei primi sei mesi del 2020 sono diminuiti di 750 unità. Per non dire degli editori che premono per nuove nefaste ondate di prepensionamenti.

Cosa succederà qualora non riuscisse l'ingresso anticipato dei comunicatori? Il piano B è allo studio. Commissario o no, il rischio è quello di andare verso un contesto dove le pensioni potrebbero davvero subire tagli venendo riparametrate a quelle erogate dall'Inps. Speriamo di non doverci arrivare.

Colgo l'occasione per ricordarvi che, nonostante gli uffici dell'Associazione Stampa siano chiusi al pubblico per motivi Covid, continuano comunque i servizi per i colleghi e che per qualsiasi necessità è possibile contattare sia me che il vice fiduciario Franco Picchiotti, preziosissima professionalità al mio fianco sempre a disposizione dell'Istituto, che ringrazio per impegno e supporto.

Un grazie anche all'Ast, alla collaborazione dei suoi vertici e al personale messo a disposizione di  Casagit e Inpgi, che garantisce un lavoro puntuale, paziente ed efficiente su tutte le pratiche. La nostra presidente Marina Macelloni nella conferenza dei Fiduciari ha confermato che, nonostante le difficoltà finanziarie, non sono in discussione i contributi alle Associazioni Stampa Regionali, perchè con la loro collaborazione vengono erogati veri e propri servizi sul territorio, e come tali saranno difesi fino a quando sarà possibile.

Infine, per dare un'idea di come si sia trasformato l'universo di riferimento della nostra professione, vi lascio con questi numeri sui giornalisti attivi: nel 2012 eravamo 17.860, nel 2019 eravamo scesi a 15.351.

Un caro saluto a tutti

 

la Fiduciaria Inpgi per la Toscana

Olga Mugnaini