"In tema di pubblicazione del contenuto delle intercettazioni l'unico criterio di riferimento deve essere l'interesse pubblico a sapere, il diritto dei cittadini a essere pienamente informati, come ha ribadito in più sentenze anche la Corte europea dei diritti umani". Lo affermano, in una nota, Alessandra Costante e Vittorio di Trapani, segretaria generale e presidente della Federazione nazionale della Stampa italiana.
"In attesa di conoscere il testo che riformerà l'istituto delle intercettazioni, per la Fnsi è fondamentale ribadire l'esigenza di contemperare gli interessi in gioco e quindi di trovare il giusto equilibrio tra due principi di rango costituzionale quali sono il diritto alla tutela della dignità e onorabilità delle persone e il diritto di informare e ad essere informati", proseguono Costante e Di Trapani.
"Dopo il duro colpo già inferto al diritto di cronaca dalla legge Cartabia – concludono – imponendo ulteriori restrizioni alla libertà di stampa si corre il rischio di tornare a far scivolare l'Italia nelle classifiche dei Paesi liberi in cui il giornalismo deve essere il cane da guardia della democrazia. Se si dovessero concretizzare nuovi bavagli valuteremo le forme di mobilitazione più efficaci a tutelare il diritto dei cittadini ad essere informati".