Il presidente, Cosimo Ceccuti, ha introdotto il tema avendo conosciuto e collaborato con il protagonista del libro ricordando anche l ‘antica amicizia di Lelio Lagorio e Giovanni Spadolini insieme nei banchi di scuola e poi nei governi laici degli anni Ottanta con un ringraziamento all’ Autrice per la sua opera di storica che riporta attenzione su personalità politiche di grande rilievo, prima di Lelio Lagorio: Vittorio Emanuele III e Tina Modotti.
Invitati al tavolo con l‘Autrice, Ugo Barlozzetti, Laura Lodigiani, Stefano Luconi e Valdo Spini.
Con un riconoscimento equanime all’ inquadratura storica e documentatissima del lavoro di Letizia Argenteri i vari interventi poi hanno affrontato uno spaccato diverso e anche personale con il protagonista arricchendone la conoscenza. Tanto che qualcuno ne vorrebbe un secondo!
Ugo Barlozzetti racconta dei suoi incontri di giovanile protesta politica con Lagorio e anche della sua amicizia con sua madre il famoso mezzosoprano Fedora Barbieri, ambedue triestini!
Barlozzetti propone all’ autrice la scrittura di un seguito che approfondisca maggiormente i temi politici che il libro stimola.
Valdo Spini elogiando non solo da politico ma da storico l’ottimo lavoro dell‘Argenteri non ha mancato di ricordare, anche lui i suoi incontri e scontri di giovanissimo politico con Lelio Lagorio e ringrazia l ‘Autrice per le numerose citazioni che lo riguardano compreso l’incontro a casa Lagorio con Craxi. Chiude con una bella citazione dell’intervento di Lagorio in occasione della giornata di studi su Calamandrei pubblicato sulla rivista QCR .
Laura Lodigiani ringrazia non senza emozione rammentando un evento, partecipe Lagorio, per la presentazione del suo foulard dedicato al decennale di Spadolini ed esposto nella sala, focalizza poi il suo intervento sul capitolo del libro dedicato al Ministero di Turismo, Sport e Spettacolo. Ministero che la vide collaborare direttamente con Lagorio. Questo capitolo della storia politica di Lelio Lagorio rimane spinoso e irrisolto – Lagorio non prese bene quella nomina la ritenne riduttiva, inadeguata dopo la Difesa. Ma era così? una cosa è certa incrinò per sempre i rapporti con Craxi e non fu cosa buona per nessuno dei due e nemmeno per il partito. Lodigiani adombra un frainteso fra due personalità forti ma poco comunicative. Il ministero in realtà era un obiettivo voluto dal PSI tanto che lo ha tenuto fino al 92 impiegando i suoi migliori da Tognoli alla Boniver. Ma la personalità di Lagorio riuscì cmq a dare prova di grandi capacità di riordino istituzionale, anche in questo settore e varò il FUS, legge fondamentale per lo spettacolo allora come oggi, rammaricandosi poi a posteriori di non aver portato a termine le leggi di settore-. Lodigiani, redattrice degli ultimi tre libri: ”L’esplosione” – “L ‘ora di Austerlitz” e “Il socialismo fiorentino”(Polistampa) , racconta come aveva sollecitato Lagorio a scrivere anche di questa esperienza...ma su questo argomento è stato avaro anche con la sua biografa nonostante i numerosi incontri e interviste concessele.
L’intervento del prof Stefano Luconi, che insegna storia americana all’Università di Padova, ed è l’unico che non ha conosciuto il Ministro, verte soprattutto sui rapporti internazionali del politico quindi nel periodo della Difesa e redarguisce un poco l’Argenteri per non aver maggiormente approfondito i risvolti di politica internazionali di Lagorio e di essersi troppo concentrata sugli eventi di Ustica e di Mani Pulite che prendono un terzo della biografia lasciando la figura di Lagorio, in quelle pagine, ai margini.
L’Autrice ha rimarcato il metodo storico con cui ha affrontato la stesura di questa biografia, lamentando la difficoltà di usufruire del Fondo Lagorio, lasciato alla Turati, ancora nelle casse e privo di catalogazione, sarebbe utile a tal proposito una borsa di studio a Scienze Politiche per la catalogazione e renderne disponibile la consultazione. La biografia ultimata è stata letta dallo stesso Lagorio, tranne che le conclusioni postume, e sostanzialmente approvata ma da pubblicare solo post mortem. Un libro di largo interesse per la politica e la storia contemporanea.