Il ritratto della pandemia, ma soprattutto dei suoi effetti anche meno evidenti, lo traccia Daniele Magrini ne “Il potere del virus”, edito da Effegi. Magrini, giornalista di lungo corso, una vita a La Nazione e già direttore di Toscana Tv, Il Corriere di Firenze e in.toscana.it, non è nuovo nel misurarsi con l’inedita situazione che questo secolo ci ha “regalato”. Porta infatti la sua firma anche il saggio “E’ l’algoritmo, bellezza – Disintermediazione giornalistica, social, media egocrazia”, dedicato proprio al rapporto tra pandemia e informazione. Questa volta il lavoro di Daniele Magrini ci conduce nei meandri meno visibili, e per questo più profondi e maggiormente determinanti per la vita di milioni di persone, della vicenda Covid -19. L’inefficienza del sistema di prevenzione internazionale nel quale si inquadra un Paese-chiave come l’Italia: una rincorsa ai tagli nel settore della sanità pubblica, l’assenza di un vero piano pandemico, i freni burocratici e, non ultima, la scelta – perché di questo oggettivamente si è trattato – si smantellare o di non incentivare la produzione vaccinale in Italia hanno fatto il resto, e cioè rendere l’Italia uno dei Paesi più fragili di fronte ad un’emergenza inedita. Il libro di Magrini, in definitiva, è la guida per un viaggio dell’Italia (e non solo) lungo i percorsi meno conosciuti della pandemia e, contemporaneamente, una previsione intelligente e documentata sui diversi equilibri internazionali che si stanno determinando e sulla condizione in cui, prima o poi, ne usciremo. Probabilmente, a dispetto degli slogan, non affatto migliori.