Il volume di Burigana è diviso in due parti. Nella prima si ricostruisce la storia di questa traduzione e la sua unicità; nella seconda il contributo che essa ha dato ad alcuni temi del dialogo ecumenico, come il primato di Pietro, l’Eucaristia, il Battesimo, Maria, la Madre di Gesù.
Questa versione interconfessionale «è uno sforzo particolarmente significativo, se si pensa a quanto i dibattiti attorno alla Scrittura abbiano influito sulle divisioni, specie in occidente», ha detto papa Francesco.
Il valore di questa Bibbia interconfessionale non è solo quello di essere stata la «prima grande palestra del dialogo ecumenico» dopo il Concilio Vaticano II, ma anche quello di essere tradotta in un italiano corrente, fruibile e come amava dire il pastore Bertalot «comprensibile a tutti a patto che sapessero leggere», questo grazie alle «equivalenze dinamiche», tutti quindi possono leggere e capire il testo biblico, senza la necessità di sapere quanto vale una dracma, a che ora equivale l’ora terza o la nona, o qual è la distanza che un ebreo può percorrere il giorno di sabato.