«È anche questo un modo per rispondere alla domanda di papa Francesco: 'È stato fatto tutto per fermare la guerra?'. E al suo appello a rifiutare 'ogni retorica bellicistica'», ha rilevato Di Trapani.
«A questo proposito – ha aggiunto – voglio ringraziare le colleghe e i colleghi che in questo anno sono stati sul campo a raccontare l'orrore della guerra: solo vedendo, andando nei luoghi, ascoltando, è possibile fare buon giornalismo. Con l'occasione torno a chiedere alle autorità ucraine di restituire l'autorizzazione a lavorare ai giornalisti Andrea Sceresini e Alfredo Bosco: non si può accettare che si 'blocchino' i reporter senza neanche spiegare le ragioni».
Il presidente della Federazione nazionale della Stampa italiana ha infine lanciato una proposta. «Le azioni a livello nazionale – ha detto – rischiano di non essere più sufficienti, serve una mobilitazione con tutti i costruttori di pace a livello europeo. Potrebbe essere fatta il 9 maggio, il giorno della Festa dell'Europa, della pace e dell'unità nel nostro Continente. Potrebbe anche essere l'occasione per consegnare alle autorità europee la nuova Carta di Assisi, scritta prima della pandemia da Covid-19 e aggiornata ora che il virus della guerra è tornato a colpire l'Europa».