Indro Montanelli, nato a Fucecchio, si è sempre sentito profondamente toscano e nella sua regione, così come nella professione, ha lasciato tracce profonde. Solo per fare due esempi è intitolata a lui la Fondazione con la quale l’Ordine dei giornalisti della Toscana lavora da tempo nel campo della formazione e porta il suo nome la Sala delle conferenze stampa del Consiglio regionale della Toscana.
Si discute sui comportamenti da lui tenuti in Africa, nel 1935. Ma allora non era diversa solo l'Africa: in Italia le donne ottennero il diritto di voto solo nel 1946 e il loro ruolo cominciò a cambiare con il nuovo diritto di famiglia del 1975. E ancora: il delitto d’onore è stato abrogato definitivamente nel 1981, praticamente ieri. Tutto questo pèer segnare tapèpe fondamentali nell'evoluzione della legge e del costume.
Di tutto ciò si può discutere all’infinito. Ma - ecco l’opportunità che può essere data dalle polemiche – ciò che professionalmente dovrebbe interessarci di più è fare luce e riscoprire Montanelli: il suo lavoro, la sua figura, la sua vita, anche controversa, come lo sono state le vite di tanti altri giornalisti più o meno grandi.
L’idea è quella di una giornata di studi, con la partecipazione non solo di storici ed esperti, ma anche e soprattutto di colleghe e colleghi che, mossi da quello che è il “baco” del nostro mestiere intendono approfondire anche criticamente il profilo di un personaggio con il quale, chi esercita questa professione, fatta spesso più di dubbi che di certezze, non può evitare di fare i conti. Magari proprio nella Sala delle conferenze stampa a lui intitolata. Per il momento è solo un'idea: successivamente può diventare un seminario con crediti formativi.