Il tribunale della città di Mosca ha decretato, mercoledì 14 settembre 2022, lo scioglimento del sindacato indipendente dei giornalisti e dei lavoratori dei media russo Jmwu. Ne danno notizia la Federazione europea e la Federazione internazionale dei giornalisti che, in una nota congiunta pubblicata anche sui rispettivi siti web, «condannano fermamente questo processo politico illegittimo, basato su false accuse».
Efj e Ifj, che già a luglio avevano lanciato l'allarme, annunciano anche che continueranno a supportare la loro affiliata Jmwu. «Non sorprende – rilevano – che il tribunale abbia accolto la richiesta di liquidare il sindacato avanzata dal pubblico ministero, che ha accusato i membri del sindacato di non aver pagato la quota associativa e suoi rappresentanti di aver preso parte ad "azioni non autorizzate", compreso il sostegno al giornalista Ivan Safronov, di recente condannato a 22 anni di carcere per presunto tradimento».
Per Andrei Jvirblis, segretario della Jmwu, «questa decisione del tribunale non avrà alcun effetto sui nostri iscritti, che continueranno a svolgere la loro missione di giornalisti continuando a dire la verità sulla situazione in Russia. La magistratura russa – incalza – sbaglia se pensa di mettere fine al nostro impegno professionale al servizio del pubblico».
Al suo fianco i segretari generali di Ifj e Efj, Anthony Bellanger e Ricardo Gutiérrez. «È chiaro che si tratta di un processo politico il cui unico scopo è quello di intimidire i giornalisti indipendenti e impedire loro di unirsi per denunciare le molteplici e crescenti violazioni della libertà di stampa in Russia», dichiarano.
«Questa sentenza rappresenta una parodia della giustizia. La Jmwu continua ad essere un sindacato rappresentativo e credibile in Russia e un affiliato della Efj e della Ifj. Continueremo a fornire tutto il supporto necessario a proseguire le sue attività», concludono i segretari generali.
Intanto dalla Russia arriva anche la notizia di un nuovo colpo alla testata indipendente Novaya Gazeta, alla quale la Corte suprema, su richiesta di Roskomnadzor, l'ente di controllo sui media del Paese, ha deciso di revocare la licenza di pubblicazione anche per il sito web, dopo aver revocato, il 5 settembre, quella relativa al giornale cartaceo.