Ordine: caos elezioni. Dimissioni e polemiche. I presidenti regionali: voto subito

L’approvazione del documento ha provocato le dimissioni di quattro membri dell’esecutivo (Elisabetta Cosci, Guido D'Ubaldo, Nadia Monetti, Andrea Ferro) che hanno espresso parere contrario e che hanno visto in esso un tentativo dilatorio per lo svolgimento delle elezioni. Il presidente del Cnog Carlo Verna ha replicato che si tratta di rispetto della legalità, oltre del fatto che circa il 40% dei colleghi, tanti sono gli iscritti ai tre ordini regionali, sarebbero esclusi dal voto. Ma di rispetto della legge parlano anche 17 presidenti di consigli regionali, secondo i quali non ci sarebbe alcun valido motivo per rinviare il voto e solidarizzano con i dimissionari dall’Esecutivo. Ecco il loro documento:

 ''In un momento di grave difficoltà per l'informazione e per la nostra professione, l'Ordine nazionale dei giornalisti deve essere messo in condizioni di piena operatività con il rinnovo degli organi di rappresentanza alla scadenza prevista dalla legge. Come presidenti degli Ordini regionali dei Giornalisti riteniamo che che vada respinta

qualunque ipotesi di slittamento di queste elezioni. Ma c'è chi punta a creare incertezza, cercando senza alcuna valida motivazione, di rinviare il voto. I presidenti degli Ordini
regionali dei giornalisti ritengono che il presidente nazionale Carlo Verna debba assumere iniziative efficaci - cosa che avrebbe dovuto aver già fatto - per spingere i tre
presidenti di Ordini regionali che si stanno opponendo al rispetto della scadenza a dare corso alle procedure per lo svolgimento delle elezioni. Elezioni che lo stesso Verna aveva convocato nei termini previsti dalla legge e che segnano la fine del suo mandato triennale".

Diciassette presidenti "hanno deciso di rispettare la legge, convocando regolarmente le elezioni. Il rispetto della legge istitutiva dell'Ordine, la scrupolosa osservanza delle regole
della democrazia non sono valori negoziabili, tanto più se il rischio è un indebito prolungamento della permanenza negli organi di rappresentanza. Una situazione che costituirebbe una anomalia nel vasto panorama degli ordini professionali. Per mesi, per senso di responsabilità, abbiamo fatto fronte in silenzio a questa incresciosa situazione, ma anche l'ultima decisione assunta - una diffida rivolta al Ministero vigilante - non va nella direzione della chiarezza e dell'assunzione di responsabilità da parte del presidente di fronte agli iscritti. Per questi motivi comprendiamo le ragioni dei quattro componenti dell'Esecutivo, tra cui la vicepresidente e il segretario nazionale, che si sono dimessi in dissenso con il presidente nazionale. A loro va la nostra solidarietà''.

Il documento è firmato da: Gianluca Amadori, Veneto; Carlo Bartoli, Toscana; Francesco Birocchi, Sardegna; Roberto Conticelli, Umbria; Bruno Fracasso, coordinatore dei

vicepresidenti nazionali; Mauro Keller, Trentino Alto Adige; Filippo Paganini, Liguria; Pina Petta, Molise; Piero Ricci, Puglia; Paola Spadari, Lazio; Tiziano Trevisan, Valle d'Aosta.