Questo non solo in vista del Primo Maggio, festa di un lavoro sempre più precario, difficile da garantire e da difendere, ma anche in considerazione di una situazione che vede i giornalisti in difficoltà ed emarginati. In un recente verbale sindacale riguardante l'Unità, è stato previsto che solo 10 giornalisti su 26 avranno la possibilità di restare nella testata, mentre per gli altri si aprirà l'incerta strada degli ammortizzatori sociali.
L'Associazione Stampa Toscana, forte della mozione che vide il totale favore del Congresso (primi firmatari Sandro Bennucci e Stefano Fabbri), invita il Segretario generale, Raffaele Lorusso, e la giunta della Fnsi "ad impegnarsi per risolvere la questione dei colleghi e delle colleghe che, alla fine degli stati di crisi, licenziati a qualsiasi titolo, non hanno più lavoro e non hanno diritto al trattamento pensionistico. La Fnsi - recitava ancora la mozione fatta propria da tutto il Congresso - si adopri per fare un censimento e metta in campo strumenti straordinari, compreso l'allargamento delle maglie normative a carico dello Stato, studiando forme che facilitino il ricollocamento dei più giovani o che accompagnino gli altri verso la pensione".