Riesumando la legge di Bilancio 2018, la norma – primo firmatario Marco Lacarra – propone di consentire all'azienda del Servizio pubblico di avviare, «in un'ottica virtuosa di risparmio a medio-lungo termine», immissioni in organico attingendo alle graduatorie 2013 e 2015 di «personale giornalistico risultato idoneo fino al relativo esaurimento».
Una beffa per i quasi 3800 candidati ai 90 posti messi a concorso, dopo mesi di attesa dovuti (anche) alla pandemia da Covid-19 e dopo che la Rai ha inviato loro una mail di rassicurazioni sull'imminente svolgimento della prova preselettiva.
«Con la presente – scrivono i giornalisti e le giornaliste – vogliamo manifestare il nostro disappunto davanti ad una eventualità simile, nella certezza che mai la Rai potrà attingere ad una graduatoria la cui valenza è decaduta, alla luce delle sentenze della giustizia amministrativa. Si tratterebbe di una profonda ingiustizia, dal momento che sono quasi 3800 i giornalisti che attendono le prove concorsuali dallo scorso mese di ottobre».
La replica dei giornalisti idonei 2015: «La nostra graduatoria è valida»
«È falso che la graduatoria dei giornalisti Rai 2015 sia scaduta. Ci sorprende che vengano rilanciate fake news su una graduatoria, la nostra, prevista dalla legge 205/2017 comma 1096, confermata in sede giudiziaria sia dal Giudice del Tribunale amministrativo regionale del Lazio con due sentenze entrambe del 15 luglio 2019, dal Giudice dell'urgenza di prime cure con decreto del 12 dicembre 2019 sia dal Collegio del reclamo con decreto del 4 marzo 2020, che hanno sancito che la graduatoria è tuttora valida, non è scaduta e non ha termini di scadenza. Del resto, l'eventuale intervento del legislatore, con l'approvazione dell'emendamento 195.05 al DL Rilancio, è semplicemente in attuazione e copertura finanziaria della legge 205/2017». Lo dichiarano i giornalisti idonei Rai 2015.