L'Associazione Stampa Toscana è, ancora una volta, al fianco dell'assemblea delle giornaliste e dei giornalisti di Repubblica nella loro lotta contro il nuovo piano "lacrime e sangue" presentato dall'Editore. Ed è pronta, d'intesa con Fnsi e Cdr, ad assumere tutte le iniziative sindacali volte a tutelare il lavoro dei colleghi.
Questo il comunicato del Cdr
L'assemblea delle giornaliste e dei giornalisti di Repubblica «contesta in
modo netto e radicale il piano di tagli proposto per l'ennesima volta
dall'azienda alla redazione. Una politica assolutamente inadeguata per
garantire la stabilità economica della testata che anzi verrebbe ulteriormente
impoverita di un patrimonio di esperienze e competenze». È quanto si legge in
un comunicato pubblicato anche sul sito web del quotidiano venerdì
15 dicembre 2023.
«Per questi motivi – proseguono giornaliste e giornalisti – l'assemblea dà
mandato al Cdr di vincolare qualsiasi apertura di trattativa sindacale alla
presentazione di un chiaro ed esaustivo piano editoriale, nel quale siano
circostanziati: gli investimenti necessari per il rilancio della testata, gli
obiettivi che ci si propone di raggiungere con organici ulteriormente ridotti
nonché i progetti che coinvolgono le redazioni nel loro complesso. E non ultimo
chiede all'azienda di indicare quali siano le scelte per la crescita dei
ricavi, in particolare della componente digitale, perché siano adeguate alle
sfide del mercato editoriale».
L'assemblea pone inoltre un «ineludibile tema di responsabilità» rispetto alla
crisi che sta attraversando Repubblica. «Pur riconoscendo il momento di
difficoltà di questa fase di grandi cambiamenti, i risultati economicamente
negativi – rilevano redattrici e redattori – sono da ascrivere anche alle
scelte della linea editoriale che non riesce a intercettare nuovi lettori e che
ha allontanato il tradizionale pubblico di riferimento della testata
Repubblica; ma anche alle strategie del management, frutto di previsioni errate
e di risultati ancora non sufficienti a garantire l'equilibrio dei conti, in particolare
nello sviluppo del digitale. Scelte e strategie di cui l'assemblea chiede
totale revisione».
Le giornaliste e i giornalisti di Repubblica, prosegue la nota, «in questi anni
hanno dimostrato un grande spirito di sacrificio e un forte legame affettivo
con il giornale ma non sono disposti ad essere gli unici a pagare ancora una
volta il conto di decisioni spesso non condivise, anzi non di rado contestate
dalla redazione stessa». L'assemblea, concludono giornaliste e giornalisti,
«affida quindi al Comitato di redazione un pacchetto di cinque giorni di
sciopero da utilizzare qualora non arrivassero le risposte richieste prima
dell'apertura di una trattativa sulla riduzione dei costi del lavoro, che
dovrebbe basarsi su due principi: totale volontarietà delle uscite e reintegro
dei numeri redazionali».